Etnia italiana

Poiché un terzo delle mie classi è formato da studenti di altri paesi e lingue, molti dei quali sono peraltro nativi italiani nati da nativi italiani, che imparano l’italiano, le scienze, la filosofia e quant’altro con risultati migliori e peggiori a seconda dei casi, e per recarsi a scuola usano gli stessi mezzi di quelli che hanno cognomi che suonano vagamente italiani, e mangiano la focaccia con o senza companatico a ricreazione o anche talvolta mentre il prof sta spiegando, mi chiedo se il ministro Lollo Brigida, non intendesse etnia italiana da tutelare tutti coloro che risiedono in Italia

Straniamento

Lo straniamento mostra come strano un fenomeno normale, presentandolo da un’ottica inedita. Lo straniamento, presentando le cose da un punto di vista non comune, costringe a riflettere su di esse e dunque può sospendere il meccanismo di identificazione del lettore (o, in teatro, dello spettatore) con la vicenda e indurlo a un atteggiamento critico. In quest’ultimo modo è impiegato nel teatro politico di Bertolt Brecht. In Verga l’artificio di straniamento si collega all’artificio di regressione: l’autore, persona colta, «regredisce» nel punto di vista di una voce ignorante. Così, non è l’autore, ma una voce narrante ignorante e superstiziosa a sostenere, all’inizio di Rosso Malpelo, che il protagonista era cattivo «perché aveva i capelli rossi»: questa, infatti, non può essere l’opinione di Giovanni Verga. Continua a leggere “Straniamento”