[Da «The Economist», tradotto da «Internazionale», 1436, 19 novembre 2021]
La conferenza sul clima di Glasgow ha mostrato che fermare il riscaldamento globale è ormai una priorità. Ma non ha stabilito misure concrete per tagliare le emissioni di C02
Nel tardo pomeriggio del 13 novembre, quando la conferenza sul clima di Glasgow (Cop26) era già andata oltre i tempi previsti, ha preso la parola Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea. Timmermans temeva che i rappresentanti dei 197 paesi della Framework convention on climate change delle Nazioni Unite (Unfccc, il trattato che prevede le conferenze sul clima), ormai stremati, stessero per “inciampare a duecento metri dal traguardo” e si è rivolto così a tutti: “Pensate a una persona che conoscete e che sarà ancora in vita nel 2030. Pensate a come sarà la sua esistenza se oggi non manterremo la promessa di limitare il riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi”.
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