Da «Racconti di Pietroburgo»
I
Il 25 marzo a Pietroburgo accadde un avvenimento molto strano. Il barbiere Ivàn Jakovlèvic, abitante sulla Prospettiva Voznesènskij (il suo cognome è andato perduto e nient’altro risulta dalla sua insegna, dov’è raffigurato un signore con una guancia insaponata e c’è la scritta: «Si cava anche sangue»), il barbiere Ivàn Jakovlèvic dunque si svegliò abbastanza presto e sentì odore di panini caldi. Sollevandosi un poco sul letto, vide che sua moglie, una signora abbastanza rispettabile cui piaceva molto bere caffè, sfornava dei panini appena cotti.
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