Mussolini ha fatto cose buone (ma anche no)

I

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare.
Elsa Morante (1945)

II

Egli fu un filosofo, il cui Simposio o Novum organum fu una conferenza intitolata Dio non esiste; un romanziere, i cui Promessi sposi o Karamazov furono L’amante del cardinale; un drammaturgo, il cui Amleto o Edipo fu una commedia sui cento giorni di Napoleone servita a un pubblico inerme, per un centinaio di sere. Fu un insegnante che però l’invidiosa fortuna a malapena portò più in alto delle scuole elementari. Come guerriero e condottiero, fu visto in linea per un periodo piuttosto breve, col grado di caporale; lasciò il servizio militare in seguito a una ferita dolorosa, ma del tutto accidentale. Il mestiere a cui egli dedicò i suoi sforzi più costanti fu il giornalismo; ma nessun giornale di prim’ordine, né in Italia né altrove, avrebbe mai pensato a chieder il contributo delle sue capacità. Anche alla sua qualità più famosa, al suo genio oratorio noto in tutto il mondo, che affascinava le folle e turbava i cuori, era stata sfortunatamente negata finora la possibilità di provarsi in un dibattito pubblico dove i diritti fossero eguali per lui e per l’avversario e dove il vigore della sua dialettica e lo slancio della sua eloquenza non fossero protetti da fucili o manganelli o pugni. Certo, nella lunga e varia storia d’Italia, la più lunga e varia di tutte, piena di eroi e di impostori, non è mai successo che un eroe arrivasse alla ribalta con tanta deficienza di requisiti di grandezza.
Giuseppe Antonio Borgese, Golia

III

Il fascismo fu certamente una dittatura, ma non era compiutamente totalitario, non tanto per la sua mitezza, quanto per la debolezza filosofica della sua ideologia. Al contrario di ciò che si pensa comunemente, il fascismo italiano non aveva una sua filosofia. L’articolo sul fascismo firmato da Mussolini per l’Enciclopedia Treccani fu scritto o venne fondamentalmente ispirato da Giovanni Gentile, ma rifletteva una nozione tardo-hegeliana dello «stato etico e assoluto» che Mussolini non realizzò mai completamente. Mussolini non aveva nessuna filosofia: aveva solo una retorica.
Umberto Eco, Il fascismo eterno

Aveva costruito di se stesso un personaggio, un poco a somiglianza propria, un poco a somiglianza di ciò che gli italiani volevano che fosse. Egli era, in un certo senso, l’attore del proprio personaggio.
Luigi Pirandello

Fatte salve tutte le peggiori nefandezze, fece anche: la riforma industriale, la riforma del lavoro, la riforma dei salari, introdusse la tredicesima, la riforma delle pensioni, della scuola, la riforma agraria, l’edilizia sociale, le varie bonifiche, rinnovato le linee ferroviarie. Eretto università, istituti agrari, scuole di guerra aeree e navali e tante altre cose. Fatto salvo che Mussolini è la persona più lontano da me e dal mio modo di pensare, nessuno in questo Paese ha fatto, in quattro lustri, quello che ha fatto lui in vent’anni. E purtroppo a dircelo è la storia.
Maurizio Guanci, presidente del Quartiere 1 di Firenze, Partito democratico

Nutro una profonda amicizia per quest’uomo straordinario.
Adolf Hitler

Le debolezze intrinseche di questo temperamento si scorsero quando il condottiero dovette farsi amministratore e diplomatico […]. L’inferiorità di Mussolini, attore più che artista, tribuno più che statista, è palese poiché egli non sa che specchiarsi nella propria enfasi. La sua eloquenza, la forza del polemista, non sanno battersi sul terreno delle ironie e dei sottintesi, restano smontate appena dal comizio e dalla sala di scherma si passi all’arguta conversazione e alla snervante schermaglia insidiosa delle parole.
Piero Gobetti, Elogio della ghigliottina (1922)

La qualità che annovera Mussolini tra i grandi uomini del mondo è la sua determinazione a non condividere l’Italia con il Marxismo, e a salvare il suo paese portando l’internazionalismo alla sua distruzione.
Adolf Hitler, Mein Kampf

L’uomo, nella sua realtà, era di corta intelligenza, correlativa alla sua radicale deficienza di sensibilità morale, ignorante, di quella ignoranza sostanziale che è nel non intendere e non conoscere gli elementari rapporti della vita umana e civile, incapace di autocritica al pari che di scrupoli di coscienza, vanitosissimo, privo di ogni gusto in ogni sua parola e gesto, sempre tra il pacchiano e l’arrogante.
Benedetto Croce

Non è un rivoluzionario come il Führer o Stalin. È così legato alla sua italianità che gli mancano le qualità del rivoluzionario e del sovvertitore mondiale.
Joseph Goebbels

Mussolini non ha alcuna preparazione politica.
Piero Gobetti, La Tirannide (1922)

Io ho avuto sempre molto rispetto per il Duce. Egli era forse un grande attore, come molti italiani. Non fu certamente un romano, benché cercasse di recitarne la parte. Benché avesse elevate capacità intellettuali, era troppo condizionato dalle sue emozioni per essere in grado di attuare i suoi piani ambiziosi.
Erwin Rommel

La sua mancanza di tensione rivoluzionaria, la sua povertà culturale, l’egotismo piccolo-borghese lo consegnarono inevitabilmente a un culto della personalità il cui squallore era sottolineato dai contenuti profondamente repressivi e polizieschi del regime che egli incarnava.
Giovanni De Luna, Benito Mussolini

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