[YouTube, 27 novembre 2017]
[per la trascrizione: Roars, 30 gennaio 2018]
«Ovviamente, il problema era: chi andava a scuola? Per molto tempo a scuola ci andavano in pochi […] si dava però per scontato che andare a scuola, andare al liceo, intendo dire, fare le superiori, era però INDISPENSABILE per avere un ruolo poi dirigenziale nella vita. L’esercito italiano, durante la prima guerra mondiale, ha un disperato bisogno di ufficiali, tanto che alla fine manda a comandare i plotoni e le compagnie dei diciannovenni, ma su una cosa non transige: devono aver finito le scuole superiori. Alla fine, si accetta anche l’istituto tecnico, va bene, ma per fare l’ufficiale deve aver finito le scuole superiori. […] Poi, lo sappiamo tutti cosa è successo. È successo che si è detto: in un grande movimento democratico […] Non si deve più avere un mondo in cui solo l’elite, quelli che comandano, possiedono la cultura. Tutti devono averla. Tutti i ragazzi devono avere anni e anni, durante i quali studiano e imparano, anziché dover lavorare come è sempre successo ai loro padri e ai loro nonni. […] E poi si è cominciato a dire – e lì è il ritorno indietro – mentre prima quando a scuola ci andavano i figli dei padroni, tutti sapevano che andare a scuola era importantissimo per fare di te una persona più forte, con più possibilità, quando han cominciato ad andarci anche i figli degli operai si è cominciato a dire “ma appunto, in fondo in fondo siamo sicuri che tutto questo serve?”. E adesso siamo arrivati al punto che questa grande conquista per cui si era detto: “tutti devono avere davanti tanti anni durante i quali studiano senza chiedersi a cosa mi servirà questo specificamente” non va più bene. Si è cominciato a pensare che per mandare la gente a scuola, però, la cosa poi deve essere spendibile sul mercato del lavoro. E si è arrivati adesso all’assurdità che si è tornati a dire ai ragazzi, come ai loro nonni analfabeti: “anche se avete soltanto sedici o diciassette anni o diciott’anni, però, un po’ di lavoro lo dovete fare. Che è questo lusso di passare quegli anni solo a studiare a scuola? No, no: alternanza scuola lavoro!”» [Applausi]