Neofeudalesimo

I rapporti feudali erano caratterizzati da una fondamentale disuguaglianza che consentiva lo sfruttamento dei contadini da parte dei feudatari. Perry Anderson cita il monopolio dei mulini ad acqua, che erano di proprietà dei feudatari. I contadini erano obbligati a macinare il grano nel mulino del loro signore, servizio per il quale dovevano pagare […]. Diversamente dal capitalista, il cui profitto è il valore aggiunto generato da lavoratori salariati con la produzione di beni, il signore feudale trae profitto dal monopolio, dalla coercizione e dalle concessioni. Le piattaforme digitali sono i nuovi mulini, i loro proprietari miliardari sono i nuovi signori rurali e le migliaia di lavoratori e i miliardi di utenti sono i nuovi contadini […]. L’accumulo di capitale avviene non tanto con la produzione di beni e il lavoro salariato ma con la vendita di servizi, le concessioni, le licenze, i diritti, il lavoro gratuito (spesso mascherato da partecipazione) degli utenti e l’uso dei dati come se fossero risorse naturali.

Jodi Dean, L’era del neofeudalesimo, in «Internazionale». 162, 12 giugno 2020

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