MARCO PALONE Perché si studiano il latino e il greco

1. Motivazioni storico-culturali:
a) L’impero romano e la sua storia hanno profondamente influenzato il destino dell’Italia e dell’Europa. A tutt’oggi i resti del passato romano caratterizzano fortemente il volto delle città italiane e di molte città europee. La conoscenza del latino permette di conoscere direttamente la cultura dell’antica Roma. Direttamente, cioè analizzando la sua lingua, non basandosi acriticamente su ciò che qualcuno afferma su un libro;
b) La Magna Grecia è stata una parte significativa del mondo greco. Le rovine e i siti archeologici nel Sud Italia attirano turisti e studiosi da tutto il mondo. La conoscenza della lingua greca permette di conoscere direttamente la cultura greca (che è  alla base della civiltà occidentale);
c) Lo studio della civiltà classica induce ad un continuo confronto con la civiltà moderna (anche per differenza: ‘decolonizzazione del passato’ cioè imparare ad osservare criticamente il passato per conoscere meglio la nostra civiltà);
d) I monumenti ed i musei hanno senso solo se intorno ad essi vive una comunità che è in grado di spiegarne il valore ed il significato;
e) L’influenza delle lingue e delle culture classiche ha caratterizzato le tradizioni culturali europee. Nelle diverse letterature europee è infatti evidente l’apporto della civiltà classica (Shakespeare, Goethe, Racine, ecc.);
f) La tradizione culturale italiana (dall’Umanesimo fino all’Ottocento incluso) è caratterizzata da un classicismo di fondo;
g) Il latino è stato (almeno fino al Seicento) la lingua franca dei dotti europei (dalla filosofia alla scienza);
h) Il  latino è stato a lungo la lingua della chiesa cattolica;
i) Lo studio delle culture classiche permette di avere un panorama a vasto raggio su tutte le scienze umane (antropologia, sociologia, psicologia, ecc.);
j) La conoscenza della cultura classica (attraverso i testi) permette di scoprire mondi e sistemi di valori diversi con cui confrontarsi;
k) Lo studio delle letterature classiche permette di affrontare criticamente problemi che ancora oggi (sotto altre forme e condizioni) si presentano: rapporto intellettuale/potere; intellettuale/pubblico; il problema della funzione dell’intellettuale, i contrasti razziali, ecc.;

2. Motivazioni linguistiche:
a) Lo studio delle lingue classiche permette di conoscere criticamente, e non per interposta persona, un passato che appartiene all’identità europea e italiana;
b) Il latino, e soprattutto il greco, sono alla base del linguaggio scientifico internazionale (si tratta di lingue sintetiche);
c) Lo studio delle lingue classiche aiuta:
– ad ampliare il lessico della propria lingua;
– a riflettere sulla comunicazione linguistica;
d) Lo studio delle lingue classiche permette di rafforzare l’educazione linguistica degli studenti poiché insegna a capire come funziona una lingua (sistema linguistico concluso);
e) Lo studio delle lingue classiche abitua all’analisi della comunicazione linguistica (smontaggio e controllo dei meccanismi della comunicazione) e a vagliare criticamente le informazioni;
f) L’esercizio costante a comprendere e tradurre testi in latino e greco contribuisce alla formazione di un metodo di studio rigoroso;
g) L’abilità traduttiva  garantisce l’abitudine al controllo del linguaggio, al dominio della complessità; ad operare confronti con modelli linguistici e culturali diversi, a cogliere e a rispettare la diversità, quindi a riferire il pensiero altrui senza deformarlo;
h) Lo studio delle lingue classiche permette di accedere direttamente ai testi della retorica classica. Ciò rende consapevoli gli studenti circa l’uso dei mezzi  tecnici che consentono di manipolare il linguaggio e di persuadere. I meccanismi della persuasione sono tutt’oggi alla base del linguaggio pubblicitario, giornalistico e politico; La conoscenza di questi meccanismi permette la decodificazione e demistificazione della comunicazione;
i) La conoscenza della civiltà classica stimola a non appiattirsi sul presente, ma a vivere l’attualità intensamente proprio perché si conosce il proprio passato;
j) Il latino è all’origine delle lingue romanze e costituisce una via di accesso privilegiata per la conoscenza delle lingue e delle culture neolatine;
k) Il latino ed il greco sono anche presenti nel lessico delle lingue germaniche (inglese e tedesco; ad es. da manus = manuscript, manual, to manipulate);

Proposta aperta:
Lo studio delle lingue e delle civiltà classiche ha un valore formativo intrinseco. È bene finalizzare la scuola solo ed esclusivamente all’urgenza e alle necessità del mondo del lavoro? O la scuola deve anche formare personalità complete, in grado di apprezzare un bel libro, di ‘leggere’ un film, di comprendere e analizzare un’opera d’arte? Viviamo solo per lavorare?

Un saluto

Marco Palone
Liceo classico «A. Mancinelli», Velletri (Roma)