In che paese viviamo?

Uno studente oggi mi ha chiesto se ho letto il ddl. Certo che l’ho letto. Ma tutto? Non solo, l’ho letto per lungo e per largo perché solo in questo modo è possibile capire cosa dice veramente. Più lo leggo e più mi convinco che è stato scritto da incompetenti di scuola sotto dettatura di altri incompetenti (o indifferenti) ma che sanno bene cosa vogliono dalla scuola. Cosa vogliono che diventi la scuola.

In questo ddl non si parla di scuola. Della scuola democratica, pubblica e laica che abbiamo conosciuto. Si parla di altre cose. In modo illogico e frammentario, con un linguaggio gergale. Ma è impressionante la coerenza del disegno distruttivo che emerge dalla lettura complessiva del testo.

Esempio. L.’art. 7 parla di superpoteri del dirigente. Ma non è il dirigente che conosciamo, quello che con maggiore o minore autorità (e autorevolezza), con maggiori o minori capacità di gestione ha governato la scuola dell’autonomia da Berlinguer in poi, questa figura ibrida che non è più il preside modello “non facciamo poesia” ma non è ancora compiutamente un manager perché fortunatamente arginato dal contratto e dagli organi collegiali. Continua a leggere “In che paese viviamo?”