GIOVANNI PAPINI Chiudiamo le scuole

Diffidiamo de’ casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali. Difesa contro il delitto – contro la morte – contro lo straniero – contro il disordine – contro la solitudine – contro tutto ciò che impaurisce l’uomo abbandonato a sé stesso: il vigliacco eterno che fabbrica leggi e società come bastioni e trincee alla sua tremebondaggine. Continua a leggere “GIOVANNI PAPINI Chiudiamo le scuole”

Inemendabile (il volantone)

(in collaborazione con Barbara Monti e Laura Chiosi)

Il disegno di legge noto come, il titolo risulta sempre più inquietante, “buona scuola” è stato scaricato al Senato. Cosa è cambiato rispetto alla bozza che è entrata alla Camera? Poco. E le solite strombazzanti dichiarazioni sui miglioramenti da parte degli spacciatori di questa riforma? Propaganda. Il disegno di legge era inemendabile e resta tale. Il progetto che rappresenta non può essere neutralizzato con nessuna modifica importante. Tanto meno con giochi di parole. Tanto meno con giochi di parole che hanno per destinatari docenti e studenti che spendono, i primi a tempo indeterminato, la parte più importante della loro vita dentro la scuola.

Il legislatore ci teneva a precisare che i docenti neoassunti, specialmente quelli che non possono ambire a entrare in una specie di organico di diritto (tuttora indefinito), dovranno saper fare un po’ di tutto per rimanere a galla: “I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”. Continua a leggere “Inemendabile (il volantone)”

PIERO CALAMANDREI Facciamo l’ipotesi

[Discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l’11 febbraio 1950]

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata  dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. Continua a leggere “PIERO CALAMANDREI Facciamo l’ipotesi”