MASSIMO GARGIULO E voi ci imparate un poco di italiano: Boreano

[Toscana Today, 25 settembre 2020]

Questo luogo sconosciuto ai più è la campagna intorno a Venosa, paese della Basilicata, tra pallone e italiano

Nel mio lavoro di insegnante molte delle motivazioni alla professione mi sono venute da persone singole, altre da coordinamenti diversi, tutti però animati dalla volontà di difesa della scuola come istituzione fondamentale del Paese. Una scuola di qualità, per tutti, garanzia di mobilità sociale. Tuttavia, con alcuni dei colleghi dei coordinamenti, nel corso degli anni, abbiamo condiviso la decisione di prestare la nostra attività anche in contesti decisamente meno formali, in particolare attivando come volontari corsi di italiano per migranti.

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LUCIA R. CAPUANA La qualità negata a scuola è da ricercare nel sistema neoliberista

[L. R. Capuana, 28 settembre 2020]

Mai come in questo periodo l’attenzione sulla scuola da parte dei quotidiani nazionali è stata così intensa e quattro giorni fa sul «Corriere» esce l’ennesimo articolo, questa volta a firma del prof. Ernesto Galli della Loggia dal titolo «La qualità negata a scuola», che – pur riconoscendo che da anni gli investimenti finanziari sono ben al di sotto delle reali necessità -, secondo l’autore, è da attribuire ai docenti che sono troppo buoni e non bocciano nessuno in nome dell’accoglienza, ma forse intendeva dire “inclusione” – l’accoglienza, riferita alla scuola è un’altra cosa -, e perciò hanno perso prestigio sociale con conseguente riduzione salariale. Continua a leggere “LUCIA R. CAPUANA La qualità negata a scuola è da ricercare nel sistema neoliberista”

PINO MARINO Non ho lavoro

Non ho lavoro
quindi non ho paura
di perdere il lavoro
mi alzo col botto alle otto
ed esco col bassotto dell’inquilino sotto
rientro che già piove, mi pagano alle nove
discuto gli arretrati che son rimasti indietro
ma dovunque siano andati per andare sono andati
ho una vita da condurre, con due banconote azzurre
con sopra scritto 20
20 e 20 fa 40
e a me che serve 100
ne mancano 60 Continua a leggere “PINO MARINO Non ho lavoro”

ROBERTA POMPILI Una scuola fantastica

[EuroNomade, 22 settembre 2020]

Dopo l’esperienza di didattica a distanza nel periodo di lockdown, e mentre ancora è in atto una crisi pandemica, la scuola si è da poco riaperta ed è tornata ad essere dentro il dibattito politico e pubblico, anche grazie alle recenti mobilitazioni congiunte di genitori, student*, insegnanti e personale scolastico (“Priorità alla scuola”). Grazie alla shock economy la scuola riapre con molte incognite, problemi e una accelerazione nei processi di aggiustamento del capitalismo delle piattaforme (come abbiamo già visto in opera per la DAD, e di recente in azione nelle Graduatorie Provinciali Scolastiche in cui il lavoro amministrativo per il reclutamento per personale precario è stato appaltato al sistema delle piattaforme). Dimezzata da tempo del suo personale che è stato strutturalmente e in buona parte precarizzato, “riformata” negli ultimi decenni in senso neoliberale, la scuola ancora appare come una delle ultime vestigia del welfare del secolo scorso Continua a leggere “ROBERTA POMPILI Una scuola fantastica”

FRANCESCA MARCELLAN La scuola: un diritto o una lotteria?

[Volerelaluna, 14 settembre 2020]

«Ti pare giusto? L’istruzione è obbligatoria,
ma la scuola non è un diritto: è una lotteria!»
C’eravamo tanto amati, Ettore Scola, 1974

In questo clima apocalittico segnato dal Coronavirus, sono tornate di attualità diverse suggestioni bibliche: il capro espiatorio, il sacrificio di Isacco, ammazzare il vitello grasso e così via. Oggi si dà per scontato, infatti, che per salvaguardare una collettività sia lecito ledere i diritti di un singolo o di una minoranza, fatto che viene tranquillamente accettato in base al principio del male minore.

Si è iniziato, a febbraio, con l’istituzione della zona rossa nel basso lodigiano. La creazione di un ghetto avrebbe dovuto preservare il resto d’Italia Continua a leggere “FRANCESCA MARCELLAN La scuola: un diritto o una lotteria?”

DARIO VOLTOLINI Un ragazzo

Da Forme d’onda

C’era una volta un ragazzo che di mestiere recapitava le pizze a domicilio. La cosa era organizzata bene: telefonando a una specie di centralino si faceva l’ordinazione e, a seconda del domicilio, la pizzeria convenzionata più vicina cuoceva la pizza. A questo punto, il ragazzo la andava a prendere e, su di un motorino, la recapitava. Era vestito con una divisa amaranto, cappellino e tutto. Era basso di statura e rotondamente sovrappeso. Quando entrava nelle case, posata sul tavolo la scatola con la pizza, amava dare un’occhiata in giro e fare domande. Se entrava nella casa di un pittore, vedendo un quadro in preparazione domandava:
— Cioè lei disegna? Continua a leggere “DARIO VOLTOLINI Un ragazzo”

CHRISTIAN RAIMO Sono tornato parla del fascismo in modo ambiguo

[Internazionale, 2 febbraio 2018]

Si poteva fare a meno del film Sono tornato, con la regia di Luca Miniero e scritto con Nicola Guaglianone: uno dei primi problemi è che parte da un’idea fin troppo semplice.

Benito Mussolini (Massimo Popolizio, molto di mestiere ma bravo) risorge nei giardini di piazza Vittorio a Roma: è stordito di ritrovarsi nel 2017, ma non ha perso l’ambizione di credersi il duce e di poter riconquistare l’Italia. Se all’inizio è una specie di goffo marziano, e le persone lo scambiano per un matto travestito da Mussolini, dopo poco Andrea Canaletti, giovane e velleitario regista precario (Frank Matano, un’interpretazione disastrosa), capisce il potenziale per trasformarlo in un personaggio famoso, prima su YouTube e poi in tv. Continua a leggere “CHRISTIAN RAIMO Sono tornato parla del fascismo in modo ambiguo”

TERESA CELESTINO Il mito dello staff del dirigente scolastico: divide et impera

[Roars, 14 settembre 2020]

L’Associazione Nazionale dei Collaboratori dei Dirigenti Scolastici (A.N.Co.Di.S.) sta chiedendo a gran voce l’istituzione di una nuova figura contrattuale: il cosiddetto “quadro intermedio”, la cui introduzione renderebbe possibile un avanzamento di carriera per una parte degli insegnanti. Questo provvedimento, profondamente divisivo per la comunità scolastica, è stato più volte auspicato dall’Associazione Nazionale Presidi in riferimento a un “middle management” di docenti fedeli al dirigente, per accedere al quale l’A.N.Co.Di.S. propone una vera e propria sanatoria nascosta dietro una procedura concorsuale (regionale e riservata alle sole figure che hanno dapprima usufruito di una apposita e discrezionale nomina dirigenziale). I cambiamenti imposti dalla pandemia in corso potrebbero accelerare questo ulteriore processo di destrutturazione della scuola pubblica, nella quale la dimensione culturale della professione docente è sempre più vilipesa. Il presente articolo esamina le implicazioni etiche e culturali dell’introduzione di gerarchie stabili all’interno della classe docente.

Nel corso di una intervista del 2017 Alessandro Barbero, noto professore di Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Continua a leggere “TERESA CELESTINO Il mito dello staff del dirigente scolastico: divide et impera”

Nostalgia

La parola «nostalgia», coniata nel seicento dal medico svizzero Johannes Hofer, è composta dalle parole greche nostos (ritorno) e algos (dolore). Il sottinteso è  che le riflessioni sul passato sono segnate dalla sofferenza. Hofer usava il termine per descrivere una presunta malattia riscontrata nei soldati mercenari svizzeri che si struggevano per la loro patria. Era convinto che i sintomi della malattia – tra cui attacchi di pianto e perdita di appetito – fossero causati dalla «vibrazione degli spiriti animali attraverso quelle fibre del mesencefalo in cui resiste ancora l’idea di patria».

Elizabeth Svoboda, Il piacere proibito della nostalgia, «Internazionale», 1364, 26 giugno 2020