Ghigliottina

«Sapete una cosa?» replicò con calore il principe. «Ecco, voi avete notato questo, e tutti fanno proprio la stessa vostra osservazione, e quella macchina, la ghigliottina, è stata inventata con questo fine. Ma a me allora è venuto in mente un pensiero: e se ciò fosse persino peggio? Vi sembrerà ridicolo, assurdo, ma a chi ha una certa immaginazione può saltare in mente anche un’idea simile. Pensate: quando per esempio c’è la tortura, ci sono sofferenze e ferite, dolore fisico, e perciò tutto questo allevia le sofferenze dello spirito, così che soffri soltanto per le ferite, finché non muori. Eppure il dolore maggiore, il più acuto, forse non sta nelle ferite, ma nel fatto che hai la certezza che ecco, tra un’ora, e poi tra dieci, e poi tra mezzo minuto, e poi adesso, ecco, subito, l’anima volerà via dal corpo, e tu non sarai più un uomo, e questo è ormai certezza: la cosa fondamentale è che sia certezza».

Fëdor Dostoevskij, L’idiota

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