Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice […]. O il delitto è certo o incerto; se certo, non gli conviene altra pena che la stabilita dalle leggi, ed inutili sono i tormenti, perché inutile è la confessione del reo; se è incerto, e’ non devesi tormentare un innocente, perché tale è secondo le leggi un uomo i di cui delitti non sono provati. Ma io aggiungo di più, ch’egli è un voler confondere tutt’i rapporti l’esigere che un uomo sia nello stesso tempo accusatore ed accusato, che il dolore divenga il crociuolo della verità […]. Questo è il mezzo sicuro di assolvere i robusti scellerati e di condannare i deboli innocenti.
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, 16
Quand’anche la tortura fosse un mezzo per iscoprire la verità dei delitti, sarebbe un mezzo intrinsecamente ingiusto. Credo assai facile il dimostrarlo. Comincierò con dire che le parole «sospetti, indizj, semi-prove, semiplene, quasi prove», ecc., e simili barbare distinzioni e sottigliezze non possono giammai mutare la natura delle cose. Possono elleno bensì spargere delle tenebre ed offuscare le menti incaute; ma debbesi sempre ridurre la questione a questo punto: o il delitto è certo, ovvero solamente probabile. Se è certo il delitto, i tormenti sono inutili e la tortura è superfluamente data, quando anche fosse un mezzo per rintracciare la verità, giacché presso di noi un reo si condanna, benché negativo. La tortura dunque in questo caso sarebbe ingiusta, perché non è giusta cosa il fare un male, e un male gravissimo, ad un uomo superfluamente. Se il delitto poi è solamente probabile, qualunque sia il vocabolo col quale i dottori distinguono il grado di probabilità difficile assai a misurarsi, è evidente che sarà possibile che il probabilmente reo in fatti sia innocente, allora è somma ingiustizia lo esporre a un sicuro scempio e ad un crudelissimo tormento un uomo, che forse è innocente; e il porre un uomo innocente fra quei strazj e miserie tanto più è ingiusto, quanto che fassi colla forza pubblica istessa confidata ai giudici per difendere l’innocente dagli oltraggi.
Pietro Verri, Osservazioni sulla tortura, 11
Ho sempre insistito che il funzionario deve cercare la verità, senza violenze perché anche se di intelligenza inferiore verso l’accusato, ha il privilegio di essere libero.
Herbert Kappler