Sberle

Al muretto ho sentito due tizi che rimpiangevano il tempo in cui gli insegnanti davano sberle agli studenti. E le portavano a casa e mamma e papà gliene davano altre due a testa. Ora, premesso che io questo tempo non me lo ricordo il loro discorso di primo acchito mi è sembrato ridicolo, anacronistico e anche triste. Volevo dirgli che il modello autoritario della scuola è passato da un po’. Anche la famiglia, per dire. Ma questo non è un motivo per cui le sberle dovrebbero darle gli insegnanti. Stavo andando fuori tema. Il tema è che la scuola è sotto schiaffo. La categoria ha subito riforme di tutti i generi. Ogni riforma ha divelto qualcosa di buono che c’era. Renzi ha finito il lavoro. E noi, ogni volta, cercare di adattarci, adattare delle norme assurde, renderle meno assurde. E beccarsi gli insulti. E la faccia di Renzi che tronfio dice gli insegnanti devono tornare al centro. Ma al centro di cosa, di una piazza, di un bersaglio, di un ring?

GIOVANNI CAROSOTTI Il docente di filosofia, un intellettuale organico della Buona Scuola

[Roars, 19 aprile 2018]

Anche solo sfogliando il «documento aperto» del MIUR intitolato Filosofia a scuola oggi, se ne avverte la totale continuità, stilistica e contenutistica, con le proposte precedenti: l’uso strategico della coppia «conservazione\innovazione», per screditare tutti coloro non in linea con la “didattica innovativa”; il riferimento alla «Società della Conoscenza» come condizione epocale che renderebbe inevitabile la «didattica per competenze»; la necessità di riconfigurare radicalmente la professione docente, considerando in qualche modo frenanti le competenze professionali sino a ora acquisite. Il Sillabo della filosofia non intende solo applicare la didattica per competenze alla filosofia, ma giustificare attraverso quest’ultima il quadro teorico alla base dell’intero impianto della Legge 107. Una disciplina messa al servizio della legge, e dell’esecutivo che l’ha prodotta. Ciò che più irrita del testo in esame è la caricatura della figura dell’alunno di cui si dà per scontata la mancanza di curiosità se non sono in gioco attività pratico-ludiche, e la definizione del docente quale «attivatore delle potenzialità dello studente». C’è anche il portfolio filosofico dello studente, con tanto di presunte competenze filosofiche, da testimoniare in uno specifico libretto. Un documento che costituisce un lavoro intellettuale di compiacimento verso le tesi governative e che rappresenta quanto di più ostile possa esserci all’essenza stessa (libera, dialogica, pluralista, etica) della filosofia.

Il «documento aperto» del MIUR intitolato Filosofia a scuola oggi, pubblicato sul sito dell’INDIRE  inaugura un nuovo percorso verso l’attuazione effettiva della Legge 107.
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