Lanzichenecchi

Odio i lanzichenecchi che per due ore snocciolano la formazione ideale dell’Inter con un tono da stadio, non ho pietà del troglodita avvaccato al mio posto che mi costringe a cercarmene un altro, però più di tutti odio i gentiluomini impomatati con il sole 24 ore spiegato davanti (con o senza camicia di lino) che per tutto il tempo gracchiano al telefono dei loro importanti affari e impediscono a me, che non ho parenti proprietari di giornali, di leggere il mio libro (Carlo Ginzburg, Il giudice e lo storico, Einaudi, Torino 1991).

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Sul possibile rischio di estinzione dell’umanità

Tranquilli, una ricercatrice inglese ha scritto su New Scientist che l’intelligenza artificiale non è in grado di sviluppare un’intelligenza propria: “i modelli di intelligenza artificiale svolgono solo i compiti per i quali sono stati programmati”. Però, quali compiti e programmati da chi? Il pericolo, dunque, non è il rischio di estinzione dell’umanità ad opera di proprietà superintelligenti dell’ia, ma da parte della stessa umanità, con le sue proprie mani.

41 bis

Qualcuno ricorderà questo periodo storico come il breve inverno dell’anarchia. Gli anarchici non sono mai stati così vicini ad abbattere lo Stato. Nel frattempo, lo sapevate?, Messina Denaro nel 2002 è stato condannato all’ergastolo per cinquanta omicidi, alcuni dei quali commessi di persona, ma anche: il 40 per cento dei lavoratori italiani guadagna meno di 10 euro all’ora.

Ministeri

Cavolo, in questo profluvio di nomi nuovi di ministeri, i beni culturali sono rimasti, banalmente, beni culturali, e non, come era lecito aspettarsi, beni culturali e paesaggio nostrano o tradizioni nazionali o, come comanda la storia, ministero della cultura popolare, o cultura pop, o culpop.

Sull’associazione tra istruzione e merito ognuno si può fare l’idea che vuole, a partire dal curriculum del ministro in pectore (ma aspettiamo di vedere i sottosegretari per dare un giudizio definitivo). Per ora mi limitavo a osservare che dopo l’emmepì, il miur e il mi, avremo il mim. O forse minim.

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Energia

L’altro ieri ci dicevano consumate tanta energia, fate volare l’economia. Ci proponevano contratti flat dove pagavi una quota e potevi consumare energia a volontà. Oggi ci dicono che la lavatrice si fa alle 11 di sera, che la lavastoviglie mezza vuota è immorale (tra poco sarà immorale la lavastoviglie), che se accendi il forno insieme all’aspirapolvere salta il dispositivo, qualcuno cuoce la pasta spegnendo il fornello perché tanto l’acqua rimane calda (hanno inventato la pentola a pressione, eh). Eppure la crisi energetica c’era anche prima, i limiti dello sviluppo erano chiari a tutti (quasi a tutti), qualcuno che manifestava per il clima prima che comparisse Greta c’era. Ci stanno prendendo in giro? O ci prendevano in giro prima?

Qua una volta era tutta campagna (elettorale)

La campagna elettorale del Pd è veramente ridicola, inutilmente incongrua rispetto all’impianto liberal del partito: salari più alti per i giovani, diritti civili, energie rinnovabili, chi va a scuola è italiano, e poi la centralità della scuola un po’ mi fa paura, non so cosa ci vogliono mettere dentro la scuola, parlano di stipendi più alti per tutti ma intanto, nella vita reale, l’aumento, risibile, spetta solo al docente esperto, tra 10 anni. Se non ne parlassero proprio di scuola sarebbe più coerente, più onesto. Il ministro attualmente in carica, il signor Bianchi, che mi sembra uscito da un’idea del Pd, su una cosa semplicissima come il numero di alunni per classe non ha saputo dire niente di meglio che: poveri pupi meno di 30 dentro un’aula rischiano di sentirsi soli.

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Imbuti

Lina Azzo si è preoccupata di vincere il concorso da preside mentre era parlamentare per non rimanere con il culo per terra quando finiva la legislatura. Di Maio le ha dato l’opportunità di continuare a sedere in parlamento. Se sarà eletta in qualche gruppo denominato Italia per noi, Viva l’Italia, Insieme per l’Italia. ‘Mbuti, grande ritorno su rieducational channel, li butti fuori dalla finestra e rientrano dalla porta.

No Quorum

Uno. Se votare per un referendum fosse un dovere costituzionale perché i padri costituenti, che ne sapevano una più del diavolo, avrebbero messo il quorum?

Due. Non tanto per dovere, ma per rispetto verso i comitati referendari uno vota un referendum abrogativo su: acqua pubblica, energia nucleare, ius soli, fine vita, jobs act, buona scuola. Ma deve avere lo stesso rispetto verso un referendum proposto da partiti che siedono in parlamento e hanno il dovere di fare leggi, emendare quelle che ci sono e eventualmente cancellarle, avendo la maggioranza?

Tre. L’ultimo motivo, probabilmente il più importante. Circa 10 anni fa mi sono accorto che nella mia scheda elettorale mancavano solo tre timbri e ho deciso di andare a votare solo quando era strettamente necessario Continua a leggere “No Quorum”

Se vi chiedono dove i cani devono pisciare (cit.), votate, votate

Mancano solo 9 giorni al referendum e trovo incredibile che si parli così poco di quanto costa un referendum del genere.

Mediamente un referendum costa 300 milioni. A quanto ammontano i tagli alla scuola previsti dal decreto 36? Ah scusate ho sentito dire che le classi pollaio non si possono ridurre perché le/gli studenti in 20 dentro un’aula si sentono sole/i. Però mi raccomando andate a votare per questi referendum importantissimi, è un gesto democratico, non per niente in educazione civica glielo diciamo: votate sempre, con il naso turato, a occhi chiusi, ma votate, anche se vi chiedono dove i cani devono pisciare (cit.), votate, votate.

Public Speaking

Mi hanno invitato a iscrivermi a un corso sull’uso della voce nel public speaking (che secondo me vuol dire parlare in pubblico). Ma invece un corso sulla differenza tra gricia e carbonara? O imparare a fare un buco con il trapano al centro di una mattonella? O potenziare la capacità di stare zitti quando non si ha nulla da dire?