GIAN CARLO CASELLI Il ministro dell’istruzione e la censura della preside fiorentina

[MicroMega, 1 marzo 2023]

Fra le “patologie” che affliggono il nostro paese figura una profonda sottovalutazione del pericolo che si corre quando si occulta il passato; quasi una perdita di memoria che sconfina nell’amnesia, una mancanza continuativa di coscienza etica. Questa riflessione di Barbara Spinelli si attaglia anche al caso della preside fiorentina duramente ripresa, con piglio gagliardo, dal ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara.

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Grottesco

Etimologia

II termine è legato alle decorazioni murali della Domus Aurea neroniana, rinvenute nei primi anni del Cinquecento: esse furono dette «grottesche» perché ai primi occasionali visitatori quelle pitture, che ornavano le volte di antichi edifici ormai in rovina, sembrarono simili a decorazioni tracciate sulle pareti di grotte. Numerosi artisti dal Rinascimento si ispirarono a questo tipo di pittura, che venne chiamato appunto «grottesca» o «alla grottesca». La caratteristica principale di questi affreschi era il fatto di riunire elementi eterogenei tra loro (vegetali, animali e umani), spesso deformati e colorati con toni accesi. Solo nel XVII secolo il termine ha assunto il significato attuale di «ridicolo», «burlesco», «strano».

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GIACOMO LEOPARDI L’infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI L’infinito”

FRANCO SACCHETTI Novella del fabbro e dell’asinaio

«Il Trecentonovelle», CXIV

Dante Allighieri fa conoscente uno fabbro e uno asinaio del loro errore, perché con nuovi volgari cantavano il libro suo.

Lo eccellentissimo poeta volgare, la cui fama in perpetuo non verrà meno, Dante Allighieri fiorentino, era vicino in Firenze alla famiglia degli Adimari; ed essendo apparito caso che un giovane cavaliere di quella famiglia, per non so che delitto, era impacciato, e per esser condennato per ordine di justizia da uno esecutore, il quale parea avere amistà col detto Dante, fu dal detto cavaliere pregato che pregasse l’esecutore che gli fosse raccomandato. Dante disse che ’l farebbe volentieri. Quando ebbe desinato, esce di casa, e avviasi per andare a fare la faccenda, e passando per porta San Piero, battendo ferro uno fabbro su la ’ncudine, cantava il Dante come si canta uno cantare, e tramestava i versi suoi Continua a leggere “FRANCO SACCHETTI Novella del fabbro e dell’asinaio”

Anatema

I fatti: alcuni studenti di un liceo di Firenze vengono aggrediti da militanti fascisti. Una dirigente denuncia l’aggressione come squadrismo fascista e richiama la Costituzione. Il ministro minaccia sanzioni verso la dirigente perché è fuoriuscita dal suo ruolo. Alcune scuole, dirigenti, docenti, prima pochi, poi moltissimi, esprimono la loro solidarietà agli studenti (picchiati) e alla dirigente (minacciata di sanzioni).

Interpretazione: il ministro ha fatto una giusta annotazione sui limiti che un pubblico ufficiale dovrebbe tenere presenti (obbedire, eseguire gli ordini, tenere la scuola in ordine). Non solo: il surreale antifascismo (cit.) ci fa capire qual è il clima che si respira in una certa aria politica, va da sé, favorevole alle foibe. E inoltre: la preside è stata candidata al Pd (eh eh) e ha criticato l’Invalsi (anatema).

Scienza

La scienza è l’arte di ignorare ciò che non è pertinente.
Elias Canetti, Auto da fé

Sento dire che la scienza ha fatto grande la Germania. [….] Ella non può, dove il sentimento religioso languisce, dire: – La religione son io, e non può, dove l’arte è isterilita, dire: – Arte son io; può darti una filosofia della storia, del linguaggio, dell’uomo, dello Stato; ma non ti dà la storia, il linguaggio, l’uomo, lo Stato. Ti dà la coscienza della vita, non ti dà la vita, ti dà la forma, non ti dà la materia, ti dà il gusto, non ti dà l’ispirazione, ti dà l’intelligenza, non ti dà il genio.
Francesco De Sanctis, La scienza e la vita

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FRANCESCO PETRARCA Chiare, fresche et dolci acque

Da «Rerum vulgarium fragmenta», 126

Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fiancho colonna;
herba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole extreme. Continua a leggere “FRANCESCO PETRARCA Chiare, fresche et dolci acque”

ENNIO FLAIANO Il viaggiatore scontento

Da «Le ombre bianche»

La chiesa davanti alla quale mi fermo è una costruzione neoclassica, ispirata al tempio della Fortuna virile, un po’ grossolana ma confortante per la familiarità che ha saputo assumere col tempo e che dà il tono giusto a tutta la piazza. Credo che sia il solo monumento di questo paese: tra le case vecchie e recenti spicca come un tentativo di architettura. Una corona d’alberi la circonda, lasciando libera solo la facciata che ha colonne di pietra, alte su una bella scalea, e un frontone con l’orologio. Guardando meglio vedo che un elemento guasta il quadro: un campanile di fattura recente, rivestito di pietra e con una strana apparecchiatura sulla cima, che è la croce, ma così estrosa che potrebbe sembrare l’antenna della televisione. Continua a leggere “ENNIO FLAIANO Il viaggiatore scontento”