MARCO SASSANO e MARCO DE POLI La scuola che vogliono gli studenti

«Quindici», 1, giugno 1967

Come è naturale, questo clima di repressione non ha fatto altro che rafforzare, nelle principali città, il movimento studentesco; così 8000 studenti a Torino e 3000 a Viareggio hanno scioperato in febbraio per la libertà delle associazioni dei giornali studenteschi; nel frattempo sul piano teorico si è arrivati alla stesura di documenti che esprimono le rivendicazioni degli studenti per la riforma della scuola media superiore. Continua a leggere “MARCO SASSANO e MARCO DE POLI La scuola che vogliono gli studenti”

Per una scuola media superiore unica e di massa fino a 18 anni

Intervento della commissione scuola di Lotta continua, 1976

Siamo per una scuola media superiore unica e di massa fino ai 18 anni, senza canali rigidamente separati al suo interno. Questo non significa escludere qualsiasi specializzazione, ma affermare che le specializzazioni devono essere opzioni nell’ambito della scuola unica, devono essere intercomunicanti (ogni scelta deve essere reversibile) e soprattutto non devono sfociare in titoli di studio diversi gerarchicamente differenziati. La formazione professionale specifica – e ogni tipo di aggiornamento – la si può e la si deve acquisire direttamente sul posto di lavoro (a spese dei padroni e nell’orario di lavoro). Il rapporto teoria-pratica che risulta dalle esperienze di socialismo realizzato (Cina), da un lato, e, per altri versi, la nuova organizzazione del lavoro nel capitalismo, concorrono a mettere in crisi le concezioni tradizionali della professionalità e a metterne in luce il carattere ‘borghese’ (politico) e non oggettivo. Continua a leggere “Per una scuola media superiore unica e di massa fino a 18 anni”

ANDREA BAGNI Microfisica della Moratti

Che cosa resterà alla fine della Moratti, quali cicatrici quanta ruggine dentro e fuori le scuole?
Quello che è accaduto nella scuola elementare e nella media è stato sotto gli occhi di tutti, per quanto le resistenze non l’abbiano ancora fatto andare a regime: dal tempo pieno al tempo riempito secondo i gusti del cliente (la chiamano personalizzazione); dalla collaborazione fra docenti al tutor sovra-ordinato gerarchicamente; dal fare creativo lavori di tutti i generi al depositarsi dei propri crediti nel port-folio come un catalogo di rappresentanza da esibire… Ma lì la scuola è stata toccata sul vivo ed è stata viva. Inoltre la megamacchina scolastica ci mette del suo a rallentare tutti i processi ìinnovativiî. Come dicono i sindacalisti, la partita non è chiusa. Continua a leggere “ANDREA BAGNI Microfisica della Moratti”

ROBERTA GAGLIARDI La logica dei 30 punti

Fra pochi giorni sosterrò finalmente l’esame di abilitazione che rinvio da quasi due anni anche perché, ad un certo momento, ho potuto usufruire della famosa, e giustamente vituperata, sanatoria del corso riservato e ho abbandonato lezioni ed esami di una scuola che tutto mi sembrava fuorché il luogo dove si formano dei bravi insegnanti, preparati nella didattica delle discipline (non nelle discipline stesse), nell’approccio con gli studenti, nella programmazione delle attività. Sono stata sfortunata: ho avuto professori ottusi e supervisori isterici, frustrati e frustranti. Ma a questo punto si tratta di una polemica del tutto sterile.  Continua a leggere “ROBERTA GAGLIARDI La logica dei 30 punti”

CLAUDIO ASCIUTI L’istruzione nel terzo millennio, ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e a marinare la scuola

[«Carmilla», 6 febbraio 2005]

Introbo ad inferos

Lo smantellamento della scuola pubblica, iniziato in era berlingueriana e accelerato dalla Controriforma Moratti, avanza di giorno in giorno fra lamenti, contumelie e improperi; becchini dell’istruzione pubblica e corifei di quella privata, operatori d’ogni tipo e credo, fede e partito assistono al naufragio: alcuni accelerandolo, altri simulando di fermarlo.
Le Controriforme nascono d’altronde non dalla necessità del rinnovamento, ma da quella della reazione: in questo caso con l’aggravio di uno dei fenomeni tipici della società odierna, ovvero la contraddittorietà continua, perniciosa; basti dare un’occhiata ai fenomeni didattici più eclatanti per accorgersi che suddetti altro non sono se non spaccati o emanazioni di quella congiunzione schizoide che é la vita reale. Continua a leggere “CLAUDIO ASCIUTI L’istruzione nel terzo millennio, ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e a marinare la scuola”

MICHELE CORSI Rane bollite. Il popolo della scuola sull’acqua bollente

«Retescuole», 15 gennaio 2009

Gente forse saggia, forse crudele, racconta questa storia. Se una rana viene gettata su una pentola d’acqua bollente reagisce prontamente balzando fuori con un gran salto al solo contatto delle sue zampe col calore. Ma: se mettiamo una rana in acqua tiepida e poi scaldiamo la pentola gradatamente, l’animale non si accorgerà del variare della temperatura e, senza reagire, finirà bollito. Ascoltando questa storia, e quel che accade nella scuola, e il clamore del mondo, mi sono domandato: siamo già rane bollite?

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PAOLA PIU Lamentele di un’insegnante fannullona

«Fuoriregistro», 28 gennaio 2009

Al termine di una giornata di lavoro: al mattino lezione e la sera attività di programmazione con le colleghe del “quasi ex modulo” rientro a casa, con la speranza di potermi riposare.
Ma siccome oltre ad essere una fannullona sono anche una “masochista dell’aggiornamento”, mi sono collegata al sito internet del MIUR, ex MPI, ex MIUR, ex pinco pallino – non ricordo più quante volte sia stato cambiato il nome, naturalmente tutto senza oneri per lo Stato suppongo! – e cosa vi trovo? la Circ. n°10 del 23.01.09 sulla Valutazione degli apprendimenti e del comportamento!!! Continua a leggere “PAOLA PIU Lamentele di un’insegnante fannullona”

ALESSANDRA CASADIO Lettera di una maestra non unica a dei bambini unici

«Micromega», 19 marzo 2009

Cari bambini,
stamattina vi guardavo mentre facevamo la nostra solita discussione in classe appena arrivati. Si parlava delle paure. Ognuno di voi aveva l’urgenza di farsi sentire e ho dovuto richiamarvi più volte per farvi rispettare il turno. Poi Clara è venuta alla cattedra e sottovoce mi ha chiesto: “Maestra, quali sono le tue paure?”, le ho risposto che anche la maestra ha tante paure e che, se avevate voglia di sentirle, ve le avrei raccontate più tardi. Avete iniziato a scrivere e mentre vi guardavo ho cominciato a generare un mostro nella mia mente… Continua a leggere “ALESSANDRA CASADIO Lettera di una maestra non unica a dei bambini unici”