WU MING 1 Perché dobbiamo prendere sul serio le fantasie di complotto sul clima. Seconda parte

[Internazionale, 21 dicembre 2023]

Seconda puntata di un’inchiesta in due parti. La prima si può leggere qui.

Guarda le scie bianche degli aerei. Guarda quante sono. Sempre più spesso si affiancano e si incrociano, formando una griglia vaporosa che copre gran parte del cielo, quasi da un orizzonte all’altro. Pensaci: ne hai sempre viste così tante?

Quest’esercizio mentale potrebbe essere utile, se si comprendesse che le scie sono un simbolo. Secondo il dizionario De Mauro un simbolo “evoca o rappresenta, per convenzione o per naturale associazione di idee, un concetto astratto, una condizione, una situazione, una realtà più vasta”.

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LUCA MALGIOGLIO – ALESSANDRO ZAMMARELLI L’orientamento nella scuola delle competenze

[La letteratura e noi, 9 ottobre 2023]

Il contesto: la guerra ai voti e la scuola delle competenze

Da circa tre anni a questa parte, da quando cioè è stata approvata una discutibile e improvvisata sperimentazione su modalità di valutazione per livelli di competenze nella scuola primaria[1], si pone nel dibattito sulla scuola un’attenzione smisurata alla questione dei voti anche negli altri gradi di istruzione, come se ciò che passa tra studente e docente, che interconnette due soggettività, e la relazione stessa con la sua reciprocità, non abbiano più senso nella crescita individuale, al di là di burocrazia e formalismi Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO – ALESSANDRO ZAMMARELLI L’orientamento nella scuola delle competenze”

UMBERTO SABA Amai

Da «Mediterranee» (1946)

Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

Leggi il testo con analisi (da Segre, Martignoni, Testi nella storia)

GIOVAN FRANCESCO STRAPAROLA Doralice

Da «Le piacevoli notti», notte I, favola IV

Tebaldo, prencipe di Salerno, vuole Doralice, unica sua figliuola, per moglie; la quale, perseguitata dal padre, capita in Inghilterra, e Genese la piglia per moglie, e con lei ha doi figliuoli, che da Tebaldo furono uccisi: di che Genese re si vendicò.

ERITREA: Quanta sia la potenza d’amore, quanti li stimoli della corrottibile carne, penso che non sia alcuna di noi che per isperienza provato non l’abbia. Egli, come potente signore, regge e governa senza spada a un solo cenno lo imperio suo: sí come per la presente favola, che raccontarvi intendo, potrete comprendere. Continua a leggere “GIOVAN FRANCESCO STRAPAROLA Doralice”

Pernici

Al termine di una giornata faticosa Stalin amava trattenersi ancora un po’ con i suoi collaboratori e riposarsi raccontando loro piccole storie della sua vita. Come questa, ad esempio:
Un giorno, ha deciso di andare a caccia. Indossa un vecchio eskimo, si mette gli sci, prende un lungo fucile e percorre tredici chilometri. A quel punto, vede davanti a sé delle pernici appollaiate su un albero. Si ferma e le conta. Ce ne sono ventiquattro. Ma che iella! Ha con sé solo dodici cartucce! Spara, ne uccide dodici, poi si gira, rifà i tredici chilometri fino a casa e prende altre dodici cartucce. Percorre di nuovo i tredici chilometri finché si ritrova davanti alle pernici sempre appollaiate sullo stesso albero. E finalmente le uccide tutte…

Milan Kundera, La festa dell’insignificanza

UGO FOSCOLO Autoritratto

Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;

giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:

talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inquïeto, tenace:

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Oggi è il 5 maggio

Oggi è il 5 maggio
Il 5 maggio del 2015 una marea di docenti e studenti ha invaso le piazze
Per dire no alla Buona Scuola di Renzi
La risposta del governo è stata: no
Il partito democratico ha detto: perché la polizia non picchia i dimostranti?
La sinistra italiana ha abbandonato l’aula del Senato
Perché a quel tempo faceva parte della maggioranza silenziosamente
La Buona Scuola è entrata nelle vene della scuola anche se
La chiamata diretta è stata cestinata subito
I dirigenti non erano tanto convinti
Il bonus per il merito è stato inghiottito dai fondi della scuola Continua a leggere “Oggi è il 5 maggio”

FRANCO CALIFANO Semo gente de borgata

‘Na stanzetta in affitto è trovata, per momento va be’
Semo gente de borgata nun potemo pagà

Da domani comincia er carvario, nun c’è artro da fa’
Finirà ‘sto calendario e quarcosa cambierà
Semo ricchi de volontà

Core mio, core mio, la speranza nun costa niente
Quanta gente c’ha tanti sordi e l’amore no
E stamo mejo noi che nun magnamo mai

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Chiudiamo le scuole

Il titolo dell’articolo poteva essere semplicemente «Chiudiamo le scuole». Oggettivamente, la scuola fa male e la colpa è degli insegnanti: stressati dalle troppe riforme improvvisate, oppressi da un sistema insensato che li fa diventare aguzzini, insensibili ai disagi esistenziali degli studenti (per forza, sono reclutati solo in base alle competenze disciplinari), ma anche peggio, arroccati sulla didattica frontale e quindi reazionari, specie «quando stabiliscono un sistema di valutazione che non solo non è formativo ma serve a punizioni preventive ed umiliazioni gratuite». La domanda è: da quale pulpito. I Maestri di Strada, di cui fa parte Cesare Moreno, sono delle figure nobili nel campo educativo, per una serie di motivi che è superfluo enumerare. Continua a leggere “Chiudiamo le scuole”

MARCO BELPOLITI Calvino guarda il mondo

[DoppioZero, 15 novembre 2023]

Scripturalist

Firmate con lo pseudonimo di Jago, le illustrazioni dal tono umoristico e sarcastico sono pubblicate nella rubrica “Il Cestino” del “Bertoldo”, curata dallo stesso Guareschi e aperta ai giovani disegnatori non professionisti, e seguono un gusto nuovo all’epoca. Appaiono come vignette, con un dialogo in due o tre battute scritte sotto il disegno. Sono freddure; una delle tre non troppo velatamente è critica verso il regime fascista – ironizza sul dettato di usare il “voi” al posto del “tu”. Calvino firma con Jago le vignette. Sarà il personaggio di Shakespeare o forse lo pseudonimo viene da Santiago, la città cubana dove era nato? Assumerà questo nome come nome di battaglia da partigiano Continua a leggere “MARCO BELPOLITI Calvino guarda il mondo”