Chi ha scritto quelle domande di Storia?

Chi ha scritto le domande di Storia del concorso per i docenti (lui lo chiama concorsone) si chiede Ernesto Galli della Loggia sul Corriere (uno che non è mai stato troppo amico della scuola pubblica, per quanto mi ricordo).

Sei domande in un’ora e mezzo. Per ogni domanda è prevista la definizione del problema (naturale), l’inquadramento in un percorso didattico (naturale anche questo), la bibliografia (sia storiografica sia riferita alle fonti, su cui Galli della Loggia si chiede giustamente: qual è la differenza), la filmografia e eventuali gite (entro un certo tetto di spesa).

Quesiti naturalmente molto facili. Uno a caso: l’elezione di Barack Obama e la storia degli afroamericani dal XVIII al XXI secolo (che poi Obama è nero, e quindi afroamericano, ma è storia?). Reazione a caldo: ci state prendendo per i fondelli. Reazione a freddo: i quesiti non vanno presi proprio sul serio. Come nulla che riguardi i contenuti nell’era della buona scuola. Sono ventagli di possibilità su cui esercitare il proprio saper fare (saperci fare). Un’altra domanda: la storia dell’Islam dal VII al XXI secolo. I secoli dal VII al X e il XIV-XV chiarissimi. Ho qualche buco negli altri. Invento. Film ne conosco parecchi. La gita possiamo farla anche a Mentana.

Un quarto d’ora scarso per ogni domanda. All’ultima sapevo rispondere in venti secondi, mi sono cronometrato: a cosa può servire la disciplina storica per l’orientamento lavorativo degli studenti? A niente. La storia non dà lavoro. La storia insegna che gli uomini dalla storia non imparano niente. E chi ha fatto le domande per il concorso (concorsone) lo dimostra.

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