La maestra aveva stabilito che chi diceva una parolaccia in classe sarebbe stato multato di 300 lire, chi offendeva una compagna o un compagno, faceva lo sgambetto o spingeva 500 lire. Un giorno, mentre parlavo al mio compagno, che si chiamava Marco, mi sfugge una parola, di cui non sapevo nemmeno il significato, «corbelleria». Marco alza la mano. Dice, signora maestra, Alerino ha detto una parolaccia. 300 lire. Mi alzo, vado alla cattedra, inserisco le monete nel salvadanaio, torno a posto e dico a Marco, sei una spia. Marco alza la mano, dice, signora maestra, Alerino mi ha offeso. 500 lire. Mi difendo: ho detto a Marco che è una spia, che anche le spie dovrebbero essere multate, mica gli ho detto sei uno stronzo. Parolaccia. 300 lire. Continua a leggere “Recidivo”