Leges Valentinae

«Le ombre bianche», 25 settembre 2015

In margine a una lezione sulle leges Iuliae Valentina propone la soluzione per fermare il calo demografico: se dovrebbe vietà de vende i preservativi. Osservo che Augusto l’avrebbe fatto, di vietare i preservativi e scrivo alla lavagna: leges Valentinae.
Valentina: ma mo’ dovemo studià anche le leges Valentinae?

Pecora

«La solitudine del satiro», 23 febbraio 2015

Versione di latino

Ho fatto una scommessa: vuoi vedere che mi traducono sua pecora le sue pecore?

Le reazioni.
Ma pecora vuol dire proprio pecora?
Prof non c’è pecora sul vocabolario.
ma perché diavolo Aiace dovrebbe aver ucciso una pecora?
Io comunque, dice una, lo traduco papera.
Comunque non sono le pecore, suggerisco, sono i pecora.
E che è un gruppo?

LUCA MALGIOGLIO Classe e poesia

La nostra scuola, 7 dicembre 2024

Seconda liceo scienze applicate.

“Allora, domani cominciamo a leggere qualche poesia ma intanto diciamo due cose. Cos’è la poesia, secondo voi, cosa la distingue da altri tipi di testo?”
“Le rime, prof?”
“Cosa intendi per rima?”
“Quando due parole sono uguali alla fine”
“Ma alla fine da dove?”
“Le ultime lettere” Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO Classe e poesia”

Recidivo

La maestra aveva stabilito che chi diceva una parolaccia in classe sarebbe stato multato di 300 lire, chi offendeva una compagna o un compagno, faceva lo sgambetto o spingeva 500 lire. Un giorno, mentre parlavo al mio compagno, che si chiamava Marco, mi sfugge una parola, di cui non sapevo nemmeno il significato, «corbelleria». Marco alza la mano. Dice, signora maestra, Alerino ha detto una parolaccia. 300 lire. Mi alzo, vado alla cattedra, inserisco le monete nel salvadanaio, torno a posto e dico a Marco, sei una spia. Marco alza la mano, dice, signora maestra, Alerino mi ha offeso. 500 lire. Mi difendo: ho detto a Marco che è una spia, che anche le spie dovrebbero essere multate, mica gli ho detto sei uno stronzo. Parolaccia. 300 lire. Continua a leggere “Recidivo”

LUCA MALGIOGLIO Lezione frontale trasmissiva

[La nostra scuola, 20 settembre 2024]

Classe I xxx, indirizzo tecnico, tutti maschi. Metà settembre, si ricomincia

– Dicevamo, allora, che il telefono va consegnato all’inizio dell’ora, secondo voi perché?
– Perché non dobbiamo usarlo?
– Giusto, ma perché non dobbiamo usarlo?
– Perché ci distrae?
– Ecco, se stiamo qui a parlare tra noi, non potete pensare a rispondere ai messaggi. Oltretutto, significa fare male una cosa e l’altra Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO Lezione frontale trasmissiva”

Ma l’ambiente no (Educazione civica #flipped 2)

Prof: quest’anno, come educazione civica, vorrei proporre…
Classe: qualsiasi cosa, ma non l’ambiente.

Anche io sono caduto nell’ecologismo in diverse occasioni. Quando insegnavo geografia ho provato a dimostrare, senza risultati, che lo sviluppo sostenibile è un ossimoro, ovvero una contraddizione terminologica. Da qualche parte conservo una mappa concettuale con gli opposti (gli sviluppisti e i fautori della decrescita) e in mezzo a una marea di freccette tutte le posizioni intermedie, tra cui gli altersviluppisti, che oggi si accompagnano a chi crede che l’educazione civica ci faccia crescere in civiltà.

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E cortesia fu lui esser villano (Educazione civica «flipped»)

Educazione civica «flipped» lezione 1. Tema: se e quando è giusto dare indicazioni sbagliate a turisti o viandanti di qualsiasi tipo, inclusi perdigiorno. Premessa: racconto due episodi che mi sono accaduti. In uno ci sono due americani. Siamo a Firenze, davanti a palazzo Medici Riccardi a via Cavour. I due americani, che vengono da piazza San Marco, chiedono da che parte sta il Duomo. Il prof indica dritto. Dice tra 50 metri lo vedete è bello grande (cit. Marco D. Bari). I turisti si consultano e decidono di andare verso San Lorenzo, a destra. Questa descrizione particolareggiata è uso dei miei amici fiorentini. Gli altri si possono accontentare di aver capito che i due americani hanno preso per un’altra strada. Continua a leggere “E cortesia fu lui esser villano (Educazione civica «flipped»)”

ANTONELLA CURRÒ Ma io cosa ci faccio qui?

[post su facebook, 30 agosto 2024]

CIAO SCUOLA…
La mia storia d’amore con la scuola è iniziata da bambina quando, con due genitori insegnanti, ho respirato aria e polvere di gesso.
A volte mi portavano a scuola con loro e io mi sentivo a casa.
Da ragazzina ho insegnato a leggere e scrivere a mio fratello e a tutti i bambini del mio condominio… Spesso il pomeriggio, invece di giocare, leggevo loro pagine di libri per bambini e lo facevo su loro richiesta, nutrendomi di quegli occhi sognanti.
Ho sempre voluto fare l’insegnante e sono stata fortunata perché ci sono riuscita Continua a leggere “ANTONELLA CURRÒ Ma io cosa ci faccio qui?”

FLAVIO MARACCHIA Vestiti e pensieri

[Gli opliti di Aristotele, 5 dicembre 2023]

Ieri mattina un bambino mi ha detto: maestro oggi sei vestito da preside. Ecco, ho pensato. Questa cosa qui ancora mi mancava, essermi trasformato in un preside per il solo fatto di avere una camicia e una giacca casual. Qualche settimana fa invece una bambina mentre stavamo a mensa mi ha chiesto se fossi un uomo o una donna. Quel giorno indossavo una gonna malese e il fatto non le tornava.

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Prof, il lauro che animale è? (lezioni di letteratura italiana, aa ss 2012-2015)

La lonza che di pel maculato era coverta era macchiata. O forse leopardata?

Marcello: ma lo sa che l’Orlando Furioso è proprio fico?

Angelica è inseguita da due stalker, Rinaldo e Ferrau (senza accento sulla u).

Orlando ha sclerato.

Chiedo a una studentessa della quarta quale parte farebbe nell’Aminta.
Dice: Silvia, ma per la scena del lago voglio una controfigura. Continua a leggere “Prof, il lauro che animale è? (lezioni di letteratura italiana, aa ss 2012-2015)”