ALBINO BERNARDINI Era brutto, che pareva un diavolo

Da «La scuola nemica»

– Una volta avevamo una maestra che andava a simpatia; se a uno non lo poteva vedere, non si avvicinava nemmeno, come è capitato a un mio compagno. A questo si vedeva proprio che non lo poteva vedere, perché, come faceva una cosa, subito a lui, anche quando non era lui a chiamarlo e offenderlo, a dirgli tante cose così e cosà. Un giorno eravamo a scuola e l’ha messo dietro alla lavagna poi ha cominciato a offenderlo, e quello a stare zitto, ma si vedeva che stava agguantando, e quando si è stufato, che la maestra continuava a dire: «Sei un disgraziato! Sei brutto come un diavolo, nell’anima e nel corpo» quello prende l’ombrello della maestra stessa e l’ha picchiata, e l’ombrello si è rotto. Allora la maestra si è spaventata; è rimasta così e non diceva niente. Quel ragazzo è scappato e ha detto che andava dal direttore. Anche la maestra ha detto che andava dal direttore e lo sospendeva, invece non gli ha fatto niente, perché è venuta la madre del ragazzo e gli ha detto che l’offendeva; e la maestra a dire che gli aveva rotto l’ombrello. Invece la colpa era della maestra, che era sempre lei a cominciare a offenderlo perché era brutto. E poi quello non studiava, pure. Ma io dico ché gliene passava la voglia eh…
– Come sarebbe? perché era brutto non lo poteva vedere! Ma era poi così brutto da non poter essere guardato?
– Eh, brutto, già era brutto, che pareva un diavolo ma per questo anzi doveva aiutarlo di più, invece dava sempre le colpe a lui.