ITALO CALVINO La pecora nera

Da «Prima che tu dica dica “Pronto”» (1993)

C’era un paese dove erano tutti ladri. La notte ogni abitante usciva, coi grimaldelli e la lanterna cieca, e andava a scassinare la casa di un vicino. Rincasava all’alba, carico, e trovava la casa svaligiata.
E così tutti vivevano in concordia e senza danno, poiché l’uno rubava all’altro, e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio in quel paese si praticava solo sotto forma d’imbroglio e da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava. Il governo era un’associazione a delinquere ai danni dei sudditi, e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi, e non c’erano né ricchi né poveri. Ora, non si sa come, accadde che nel paese si venisse a trovare un uomo onesto. Continua a leggere “ITALO CALVINO La pecora nera”

LO STATO SOCIALE C’eravamo tanto sbagliati

Da «L’Italia peggiore» (2014)

Fanculo a chi non ha mai colpa
A chi ha una scusa per tutto
A chi si è fatto da solo
A chi cerca pubblicità
A chi parla bene per moda e pensa male per moda
A chi si innamora solo per secondo
A chi va sempre di corsa
E non è ancora arrivato da nessuna parte

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MARCO BELPOLITI Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp

«la Repubblica», 30 gennaio 2018

Non sappiamo più attendere. Tutto è diventato istantaneo, in “tempo reale”, come si è cominciato a dire da qualche anno. La parola chiave è: “Simultaneo”. Scrivo una email e attendo la risposta immediata. Se non arriva m’infastidisco: perché non risponde? Lo scambio epistolare in passato era il luogo del tempo differito. Le buste andavano e arrivavano a ritmi lenti. Per non dire poi dei sistemi di messaggi istantanei cui ricorriamo: WhatsApp. Botta e risposta. Eppure tutto intorno a noi sembra segnato dall’attesa: la gestazione, l’adolescenza, l’età adulta. C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato. Continua a leggere “MARCO BELPOLITI Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”

Replicanti

Le riunioni collegiali, che per molti sono diventate un inutile rito collettivo dove incontrarsi è un peso insopportabile, si possono fare con l’intelligenza artificiale. Con i mezzi che abbiamo a disposizione, e che sono stati potenziati grazie alle elargizioni post-covid, non è difficile mettere insieme un data base che riassuma il pensiero di ognuno e lo converta in una conferenza virtuale, tesi, antitesi, maggioranza, minoranza, curva isofonica (quando parla il dirigente aumenta il volume), delibera, verbalizzazione in tempo reale, puntuale punto per punto, nemmeno il brusio di sottofondo, il caldo, il freddo, l’alito, il sudore rattrappito del vicino dopo un’intera giornata di scuola, tanto meno i fastidiosi sbalzi di connessione. Non siamo forse già diventati dei replicanti?

ITALO SVEVO L’inettitudine

[Da «Senilità»]

La sua famiglia? Una sola sorella, non ingombrante né fisicamente né moralmente, piccola e pallida, di qualche anno più giovane di lui, ma più vecchia per carattere o forse per destino. Dei due, era lui l’egoista, il giovane; ella viveva per lui come una madre dimentica di se stessa, ma ciò non impediva a lui di parlarne come di un altro destino importante legato al suo e che pesava sul suo, e così, sentendosi le spalle gravate di tanta responsabilità, egli traversava la vita cauto, lasciando da parte tutti i pericoli ma anche il godimento, la felicità. A trentacinque anni si ritrovava nell’anima la brama insoddisfatta di piaceri e di amore, e già l’amarezza di non averne goduto, e nel cervello una grande paura di se stesso e della debolezza del proprio carattere, invero piuttosto sospettata che saputa per esperienza. Continua a leggere “ITALO SVEVO L’inettitudine”

Esoterico

(agg.) – Dicesi di ciò che tende a essere estremamente astruso e occulto. Gli antichi filosofi si dividevano in due categorie: gli exoterici che potevano essere in parte compresi, sia pure solo dai filosofi stessi, e gli esoterici che non potevano essere compresi da nessuno. Sono questi ultimi quelli che hanno più profondamente influenzato il pensiero moderno e trovato la più larga accoglienza ai giorni nostri.

Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo