GIACOMO LEOPARDI Dialogo della Natura e di un Islandese

Da «Operette morali»

Un Islandese, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre; andando una volta per l’interiore dell’Affrica, e passando sotto la linea equinoziale in un luogo non mai prima penetrato da uomo alcuno, ebbe un caso simile a quello che intervenne a Vasco di Gama nel passare il Capo di Buona speranza; quando il medesimo Capo, guardiano dei mari australi, gli si fece incontro, sotto forma di gigante, per distorlo dal tentare quelle nuove acque. Vide da lontano un busto grandissimo; che da principio immaginò dovere essere di pietra, e a somiglianza degli ermi colossali veduti da lui, molti anni prima, nell’isola di Pasqua. Ma fattosi più da vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI Dialogo della Natura e di un Islandese”

Valutazione

«Prima che le dica dov’è la sua scrivania, devo illustrarle il sistema delle schede di valutazione […]. Ogni sei mesi le compilano una scheda di valutazione, per mostrare sia a lei sia a noi a che punto è, e se sta facendo progressi. Tre persone che sono state vicine al suo lavoro fanno valutazioni indipendenti, e poi tutte le informazioni vengono raccolte in una scheda… con copie carbone per me, per lei e per l’ufficio personale, mentre l’originale va al capo della divisione pubblicità e promozione vendite. È molto utile a tutti, a lei in particolar modo, se la prende nel modo giusto». Sventolò una scheda sotto il naso di David. «Vede? Caselle da riempire per aspetto, fedeltà, prontezza, iniziativa, cooperazione… cose così. Anche lei compilerà schede di valutazione di altre persone, e chi fa la valutazione è anonimo». Continua a leggere “Valutazione”

STEFANO ROSSETTI Scuola autentica e scuola inautentica

[La scuola e noi, 8 aprile 2024]

Questo pezzo nasce dalla perplessità che mi coglie quando incontro espressioni come “compito di realtà”, “compito autentico”, “valutazione autentica”. Non credo affatto che si tratti di espressioni prive di fondamento teorico; e sono consapevole che la perplessità nasce in una certa misura da fattori esterni, sociali e politici: il fatto che simili espressioni si collochino in un orizzonte culturale caratterizzato dall’asservimento dell’istruzione a fini che le sono estranei (quelli del mondo produttivo) e da un’idea di utilità e profitto sulla quale possiamo leggere le parole convincenti di Nuccio Ordine.

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DANIELE LO VETERE Il latino per una società meno diseguale

[Post su facebook, 14 ottobre 2023]

Chi, come me, ritiene che il latino possa essere, e in effetti sia, molto utile per la crescita intellettuale, se ovviamente volto alla traduzione e all’esercizio linguistico, non può che essere affranto dal calo costante delle iscrizioni in quelle scuole che il latino ancora lo fanno. (Notizia di questi giorni, ma non è certo una novità).

La ragione di questo mio sentimento è di stretta osservanza democratica.

Senza illudermi, astrattamente, che sia davvero possibile far studiare (nelle attuali condizioni storiche) tutto a tutti gli studenti, credo più pragmaticamente che riuscire a dare un’istruzione di qualità a un po’ più di persone, invece che a un po’ meno, sarebbe un acquisto verso una società meno diseguale.

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EUGENIO MONTALE Il sogno del prigioniero

Da «La Bufera e altro» (1954)

Albe e notti qui variano per pochi segni.
Lo zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d’aria polare,
l’occhio del capoguardia dello spioncino,

crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolio dalle cave, girarrosti
veri o supposti – ma la paglia è oro,
la lanterna vinosa è focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

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GIACOMO LEOPARDI L’anima umana mira unicamente al piacere

Da «Zibaldone»

[165] Il sentimento della nullità di tutte le cose, la insufficienza di tutti i piaceri a riempirci l’animo, e la tendenza nostra verso un infinito che non comprendiamo, forse proviene da una cagione semplicissima, e più materiale che spirituale. L’anima umana (e così tutti gli esseri viventi) desidera sempre essenzialmente, e mira unicamente, benché sotto mille aspetti, al piacere, ossia alla felicità, che considerandola bene, è tutt’uno col piacere. Questo desiderio e questa tendenza non ha limiti, perch’è ingenita o congenita coll’esistenza, e perciò non può aver fine in questo o quel piacere che non può essere infinito, ma solamente termina colla vita. E non ha limiti: 1. né per durata; 2. né per estensione. Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI L’anima umana mira unicamente al piacere”

Star

Il rapporto tra un personaggio famoso e il pubblico che decreta la sua fame è governato da uno stringente paradosso. Infinitamente lontane, le grandi star della politica, del cinema e dell’intrattenimento in genere, si muovono su un terreno elettrico di limousine, guardie del corpo, elicotteri privati e cerimonie di stato. Ma al tempo stesso le telecamere delle interviste e gli zoom dei servizi ce li avvicinano così tanto che noi finiamo per conoscere i loro visi e i loro più piccoli gesti più intimamente di quanto conosciamo quelli dei nostri amici.
In questo spazio paradossale il nostro immaginario è libero di muoversi, e ci sorprendiamo a volte a sperimentare, come degli impresari, tutte le possibilità che queste figure cosi ingrandite sembrano offrirci. Continua a leggere “Star”