Sehnsucht

Domina nella sensibilità romantica l’amore dell’irresolutezza e delle ambivalenze, l’inquietudine e l’irrequietezza che si compiacciono di sé e si esauriscono in sé. La più caratteristica parola del romanticismo tedesco, Sehnsucht, non è lo Heimweh, nostalgia («male», cioè desiderio, «del ritorno» ad una felicita già posseduta o almeno nota e determinabile); è invece un desiderio che non può mai raggiungere la propria meta, perché non la conosce e non vuole o non può conoscerla: è il «male» (Sucht) «del desiderio» (Sehnen). Ma Sehnen stesso significa assai spesso un desiderio irrealizzabile perché indefinibile, un desiderare tutto e nulla ad un tempo […].

«Desideroso di desiderare», cioè di vivere nella condizione del desiderio puro perché irrealizzabile, l’uomo romantico soffre della sua sensibilità che è troppo acuta e che pure è da lui ulteriormente acuita; è in balia di impressioni sempre diverse e contrastanti; si abbandona ad esse con segreto piacere e spesso, senza saperlo, le crea. È soprattutto l’uomo dei dilemmi che non cerca mai di risolvere i propri dilemmi o, risolti che li abbia, crea dilemmi nuovi, perché il dilemma irresolubile è la forma stessa della sua esistenza.

Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca