MODENA CITY RAMBLERS L’unica superstite

Da «La grande famiglia» (1996)

A Bettola stava scendendo la sera
e Lilli era pronta per andare a dormire
birocciai e sfollati per il coprifuoco
ritornavano a cercare un riparo

era il ’44 sui monti di Reggio
la notte di San Giovanni
la ronda ha scoperto tre partigiani
venuti per distruggere il ponte

I partigiani hanno ucciso un tedesco
ma un altro ha dato l’allarme
il comando SS ha deciso di fare
una rappresaglia esemplare

la notte i soldati armati di mitra
sono andati casa per casa
avevano l’ordine di uccidere tutti
uomini, donne e bambini

Li hanno svegliati e radunati in cucina
poi hanno sparato una raffica
Lilli è caduta tra il nonno e la nonna
coperta del suo e il loro sangue

i soldati avevano portato benzina
e hanno incendiato le case
ma Lilli era viva, è riuscita a arrivare
alla finestra e lasciarsi cadere

Ma la casa bruciava e sarebbe caduta
su Lilli come un colpo di grazia
è molto difficile scappare lontano
a undici anni con la gola ferita

e sentiva le grida mischiate agli spari
e le bestie nitrire impazzite
e le voci metalliche degli ufficiali
e sentiva il calore del fuoco

L’hanno trovata soltanto al mattino
ferita bruciata ma viva
il postino l’ha messa sulla bicicletta
e portata dai parenti in pianura

poi Lilli è guarita e la guerra è finita
e i tedeschi se ne sono partiti
ma per molti anni ha sognato gli spari
e non le usciva la voce

Ora Lilli vive una vita serena
ed è nonna di tanti nipoti
ma a volte si sveglia
con gli occhi aperti nel buio
e rivede la Bettola in fiamme.