LUCA MALGIOGLIO «Innovare la didattica con l’Ai» e altre sciocchezze

La nostra scuola, 23 giugno 2025

… dimenticando che «innovare», a scuola, significa insegnare agli studenti a guardare il mondo con occhi nuovi

È uno spettacolo veramente singolare quello dei decrepiti futuristi che vedono in ogni normale lezione il fantasma di una terribile quanto inesistente lezione frontale unidirezionale, priva di dialogo e di relazione (qualche lontano trauma adolescenziale mai elaborato?); nelle spiegazioni sempre nuove degli insegnanti, calibrate sugli studenti e sull’argomento di cui si discute, un violento e passivizzante “riempire vasi” Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO «Innovare la didattica con l’Ai» e altre sciocchezze”

MARTIN VENATOR «Lo studente al centro», «la personalizzazione degli apprendimenti», «l’orientamento» e altre truffe

La nostra scuola, 3 giugno 2025

Di come il potere neoliberista, usando come pretesto la pedagogia — soprattutto quella di matrice progressista — riesca a indebolire il sistema educativo.

Il pretesto: “modernizzare”, “motivare”, “mettere al centro lo studente”.
Il potere neoliberista non attacca frontalmente la scuola democratica e progressista: ne usa il linguaggio, ne deforma i principi, ne travisa i concetti chiave. Lo fa con grande abilità, costruendo un racconto seducente. Continua a leggere “MARTIN VENATOR «Lo studente al centro», «la personalizzazione degli apprendimenti», «l’orientamento» e altre truffe”

LUCA MALGIOGLIO Gli insegnanti e l’«innovazione»

La nostra scuola, 14 aprile 2025

Quello dell’insegnante è un mestiere estremamente complesso, che richiede passione culturale, approfondite conoscenze disciplinari, consapevolezza di cio che si sta facendo, capacità di comunicare e di entrare in relazione con le persone in crescita, tatto pedagogico, capacità di graduare flessibilità e determinazione nelle richieste agli studenti a seconda delle situazioni e delle difficoltà. Poiché mette in gioco la complessità degli esseri umani e realtà relazionali sempre diverse, in una triangolazione sapere-studenti-insegnanti che non è mai uguale a se stessa, il lavoro dell’insegnante acquista valore ed efficacia solo attraverso l’esperienza, e non c’è modo di standardizzarlo.

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RENATA PULEO Invalsi fra Big Data e Data Despota

La scuola e noi, 31 marzo 2025

Cosa succede quando digitiamo

Il titolo inconsueto ha bisogno di qualche spiegazione. I dati big, importanti, che ci riguardano personalmente, sono in ogni istante intercettati attraverso i dispositivi che utilizziamo, ormai per qualsiasi funzione della vita sociale, per pratiche e istanze amministrative, in format, questionari, attestati, eccetera. È un’attività di rastrellamento operata dalle piattaforme private (le più note sono racchiuse nell’acronimo GAFAM: Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) e pubbliche. Dati oggettivi e soggettivi, posture e inclinazioni di gusto, rapporti affettivi (soft skills) diventano codici alfanumerici elaborati da potenti sistemi algoritmici Continua a leggere “RENATA PULEO Invalsi fra Big Data e Data Despota”

MARTIN VENATOR – GIULIA MERLINO Non si fa politica a scuola

«Non si fa politica a scuola».
Ce lo ripetono come un mantra. Ma chi lo dice mente, spesso sapendo di mentire.
Dire che «la politica deve restare fuori» è un atto profondamente politico: significa difendere lo status quo, quello fatto di disuguaglianze, silenzi imposti e ubbidienza travestita da buonsenso.
È una forma raffinata di censura preventiva, che serve a disinnescare ogni possibilità di pensiero critico. Chi dice «niente politica» spesso vuole solo dire: «Niente critica. Niente domande. Niente voce».
Noi diciamo l’opposto: la scuola è SEMPRE politica. Continua a leggere “MARTIN VENATOR – GIULIA MERLINO Non si fa politica a scuola”

LUCA MALGIOGLIO Una didattica «per competenze»?

La nostra scuola, 23 febbraio 2025

Le righe che seguono sono la rielaborazione della relazione presentata all’importante incontro di aggiornamento, dal titolo «Come cambia la scuola?», che si è svolto il 17 febbraio presso l’Istituto Di Vittorio-Lattanzio di Roma.

Le competenze sono un risultato chiuso, previsto a priori e in astratto; a pensarci, sono l’esatto opposto della cultura e del pensiero critico, che portano a conoscenze, scoperte e aperture sul mondo davvero nuove.

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LEONARDO TONDELLI Vietato criticare Israele, ora è obbligatorio a scuola

il manifesto, 11 ottobre 2025

Se a Gaza si è arrivati a una tregua, forse davvero è perché Trump sperava nel Nobel per la pace; un qualche merito lo avranno avuto anche i manifestanti che in tante parti del mondo sono riusciti a mantenere alta l’attenzione, e l’indignazione per quello che stava succedendo a Gaza.

Ora, un fatto singolare che ha stupito molti osservatori è che in Italia tra questi manifestanti vi siano molti studenti. Com’è possibile che un’intera generazione che fino a quel momento sembrava in pieno «letargo politico», per dirla con Baricco, si sia ritrovata in prima fila con idee molto nette? Proprio mentre i media tradizionali (ma anche i social network) sembravano molto più interessati a riflettere la propaganda israeliana? Se devo essere sincero, non so come sia andata.

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DANIELA TAFANI Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa

Roars, 21 ottobre 2024 [precedentemente apparso sul Bollettino telematico di filosofia politica]

Come l’omino di burro del romanzo di Collodi, chi introduca nelle scuole e nelle università strumenti di “intelligenza artificiale generativa” promette agli studenti un Paese dei Balocchi in cui potranno scrivere senza aver pensato. I sistemi neoliberali – nei quali si ritiene che la didattica sia un addestramento ai test e che la valutazione delle opere dei ricercatori non ne richieda la lettura – sono già pronti a un simile annientamento dell’istruzione pubblica e alla sua sostituzione con qualche software proprietario.

1. Macchine per scrivere frasi probabili

A un programma informatico si assegna talvolta il nome della facoltà umana che si desidera implementare; così, osservava nel 1976 Drew McDermott, si ingannano molte persone Continua a leggere “DANIELA TAFANI Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa”

LUCA MALGIOGLIO Meno insegnamento, più business: l’equazione dell’«innovazione»

La nostra scuola, 13 febbraio 2025

Insegnare

Insegno da prima del Duemila, potrei mostrare con innumerevoli esempi il tracollo verticale delle capacità linguistiche degli studenti, che si è intensificato negli ultimi dieci anni, fino a diventare una vera e propria catastrofe dopo gli anni della “DaD”: grafie illeggibili, ortografia e punteggiatura quasi casuali, sintassi priva di una struttura logica, mancata conoscenza del significato della maggior parte delle parole anche di uso comune della nostra lingua, enormi difficoltà a pensare e a immaginare.

Tutti i colleghi con cui parlo e mi confronto riscontrano lo stesso fenomeno, del quale sembra non accorgersi soltanto chi in classe non ci sta ma è molto impegnato a decantare le presunte prodigiose virtù didattiche del digitale Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO Meno insegnamento, più business: l’equazione dell’«innovazione»”

STEFANO ROSSETTI La scuola senza pace (nota a margine delle nuove linee guida di Educazione Civica)

La scuola e noi, 27 gennaio 2025

A volte si dice che l’istruzione non ha più nessuna coerenza, che non è più ordinata a una visione chiara della società e del futuro, e che ormai è soggetta al caos e all’anomia delle società individualistiche. In realtà, il discorso dominante sottopone oggi la scuola a due logiche che sono più complementari che contraddittorie: il neoliberalismo e il vecchio nazionalismo autoritario.
C. Laval e F. Vergne, Educazione democratica, Novalogos, 2022, pag. 140

Il valore civile delle discipline e il dialogo fra i linguaggi

Questa riflessione ha un preciso punto di avvio: un’esperienza didattica che da molti anni propongo alle mie quinte, descritta qualche anno fa su queste pagine.

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