JOSHUA LEIFER Cos’è davvero Hamas

Da The Guardian, 21 marzo 2024, tradotto da «Internazionale», 1563, 17 maggio 2024

Hamas è stato fondato nel 1987 da alcuni militanti del ramo palestinese dei Fratelli musulmani durante la prima intifada, la rivolta popolare palestinese scoppiata dopo che un camion israeliano aveva ucciso quattro lavoratori palestinesi nel campo profughi di Jabalia a Gaza. II nome Hamas, che significa «zelo», è un acronimo di Harakat at muqawamah at islamiyyah, Movimento della resistenza islamica […].

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RUDOLF HÖSS Lo sterminio degli ebrei fu un errore

Da «Comandante ad Auschwitz»

Quali sono oggi le mie opinioni sul Terzo Reich? Come giudico Himmler, le SS, i campi di concentramento, la polizia politica? Come considero tutto quanto è avvenuto nel settore nel quale ho operato?

Io sono nazionalsocialista come prima, nel senso che questa è la mia concezione della vita. Un ideale, una concezione ai quali si è aderito per quasi venticinque anni, coi quali si è cresciuti, ai quali si era uniti anima e corpo, non possono essere lasciati cadere con tanta facilità, solo perché l’incarnazione di questo ideale, lo Stato nazionalsocialista, coloro che lo dirigevano, hanno agito in modo errato, addirittura delittuoso Continua a leggere “RUDOLF HÖSS Lo sterminio degli ebrei fu un errore”

JONATHAN HAIDT Relazioni «usa e getta»

Da Un’infanzia al telefono, in «Internazionale», 1561, 3 maggio 2024

Cosa è successo all’inizio degli anni dieci che ha alterato lo sviluppo degli adolescenti e peggiorato la loro salute mentale? Le teorie abbondano ma, dato che tendenze simili si riscontrano in molti paesi in tutto il mondo, il caso degli Stati Uniti racconta solo una parte della storia. Penso che la risposta sia semplice, anche se la psicologia di fondo è complessa: sono stati gli anni in cui gli adolescenti dei paesi ricchi hanno sostituito i loro telefoni cellulari con gli smartphone e trasferito gran parte della loro vita sociale online, in particolare su piattaforme social progettate per creare viralità e dipendenza. Continua a leggere “JONATHAN HAIDT Relazioni «usa e getta»”

DAVIDE CONTI La strategia della tensione

Da «L’Italia di piazza Fontana»

Cosa è stata la strage compiuta nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969?
Un’operazione paramilitare contro civili inermi in tempo di pace, non rivendicata dagli esecutori, realizzata con l’intento di attribuire la responsabilità all’avversario politico e finalizzata a provocare una reazione psicologica a esso contraria nell’opinione pubblica.
L’attentato terroristico realizzato dal gruppo neofascista di Ordine Nuovo rappresentò il culmine di una serie continuata e organica di azioni eversive finalizzate al raggiungimento di tre obiettivi fondamentali Continua a leggere “DAVIDE CONTI La strategia della tensione”

MARCO PATUCCHI Il calcio al tempo della guerra, quel derby giocato per le vittime delle Fosse Ardeatine

la Repubblica, 5 luglio 2024

Il 29 giugno del 1944, nella Capitale da poco liberata, si gioca un Lazio-Roma del tutto particolare. È il ritorno alla normalità, e l’incasso viene devoluto alle famiglie delle vittime dell’eccidio nazista. Ma alcuni dei protagonisti di quel match erano scampati proprio alla rappresaglia delle SS

Il tram era il numero uno, partiva da Piazza del Popolo e, dopo aver sferragliato per un tratto della via Flaminia, si fermava all’altezza dello Stadio del Partito Nazionale Fascista. Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, un giovedì, scesero dal tram tre ragazzi poco più che ventenni diretti al campo di calcio della Rondinella dove li attendevano gli allenamenti della Lazio. Continua a leggere “MARCO PATUCCHI Il calcio al tempo della guerra, quel derby giocato per le vittime delle Fosse Ardeatine”

MATTEO ZENONI L’inizio e la fine: un percorso ad alta velocità tra Svevo e Pirandello

[La scuola e noi, 1 aprile 2024]

Il romanzo della crisi

In uno dei capolavori della critica del XX secolo, Il romanzo del Novecento, Giacomo Debenedetti individuava negli anni successivi alla Prima guerra mondiale un momento di profonda mutazione del genere romanzesco; i «modelli veristi» erano ormai considerati «stancati, esausti e in qualche modo inservibili», e «il romanzo italiano rinasceva», tanto che i lettori avevano l’impressione di trovarsi di fronte a «“un romanzo altro”, se vogliamo imitare la frase del critico francese Tapié che ad un suo saggio sulla pittura moderna ha dato il titolo di Un art autre» (p. 98). Insieme allo statuto del narratore, ai rapporti di causa-effetto tra gli eventi e alle tecniche narrative, si modificava anche il personaggio Continua a leggere “MATTEO ZENONI L’inizio e la fine: un percorso ad alta velocità tra Svevo e Pirandello”

PROFESSOR X Leopardi? Una noia mortale

[Post su facebook, 17 aprile 2023]

Leopardi? Una noia mortale. Perché continuare a studiarlo a scuola? E obietta sempre qualcuno, Leopardi era un pessimista, è deprimente leggerlo!

Ecco, quando mi dicono che Leopardi era un pessimista, io non posso fare a meno di arrabbiarmi! Perché non è vero, non è assolutamente vero! Vi ricordate di quel giovane che osserva la luna e si domanda: «che fa l’aria infinita, e quel profondo infinito seren? » E ditemi, che emozioni vi suscitano questi versi: «Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.» E cosa provate quando Leopardi vi parla di Silvia, dei suoi «occhi ridenti e fuggitivi?»

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MARCO BELPOLITI Scuola, scrivere a mano fa bene

[«la Repubblica», 9 febbraio 2024]

La calligrafia non viene più insegnata nelle scuole elementari italiane dal 1985. Da obbligatoria è diventata opzionale, così molti docenti non vi si dedicano più. Del resto, tanti bambini entrano in prima sapendo già scrivere o così credono: lo fanno ricorrendo alle maiuscole. Imparare a scrivere non è facile.

Prima dei 5 o 6 anni è raro che un bambino riesca a farlo in modo adeguato, poiché tra l’omero e il pollice ci sono 29 ossa il cui coordinamento è un effetto progressivo dello sviluppo delle attività psico-motorie. Per questo ai piccoli, che in età prescolare impugnano una matita o una penna a sfera per imitare gli adulti, viene più facile la scrittura maiuscola.

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LUCA MALGIOGLIO Dante, Guido da Montefeltro e «le competenze»

[La nostra scuola, 14 novembre 2021]

Nei gironi dell’Inferno dantesco chiamati Malebolge si punisce l’uso perverso dell’intelligenza, dono divino, che si fa strumento del male anziché del bene; ma forse si punisce anche l’illusione dell’autosufficienza e della totale trasparenza dell’intelligenza umana a se stessa, un peccato cioè di presunzione e di superbia. D’altra parte, gli uomini non penserebbero di essere autorizzati a volgere la propria intelligenza a fini malvagi se non se ne se ne credessero padroni e creatori, se non credessero di poter ridurre la realtà alla misura della propria mente. Questa padronanza, nella prospettiva di Dante, è una terribile illusione Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO Dante, Guido da Montefeltro e «le competenze»”

LINDA CAVADINI A cosa serve la letteratura? Note a margine dell’Addio ai monti

[La scuola e noi, 18 marzo 2024]

A che serve la letteratura? Perché io mi ostino a credere che sia sempre più necessaria? Più passa il tempo più mi trovo a non avere una risposta netta e univoca: so quello che vale per me, ma non trovo una spiegazione assoluta e il tutto si complica se penso al suo senso in classe oggi, in un mondo così liquido o orizzontale. Un tempo credevo che proprio la sua inutilità fosse segno di quanto ci fosse necessaria, ma mi rendo conto che è retorica anche questa e certo non una risposta; non mi convince appieno nemmeno chiamare in causa bellezza e piacere perché spesso le due cose arrivano dopo molto tempo e sono frutto di mediazione.  Continua a leggere “LINDA CAVADINI A cosa serve la letteratura? Note a margine dell’Addio ai monti”