Quarantena

La peste come forma, insieme reale e immaginaria, del disordine ha come correlativo medico e politico la disciplina. Dietro i dispositivi disciplinari si legge l’ossessione dei “contagi”, della peste, delle rivolte, dei crimini, del vagabondaggio, delle diserzioni, delle persone che appaiono e scompaiono, vivono e muoiono nel disordine.
Michel Foucault, Sorvegliare e punire

In età medievale, questa parola indicava – in italiano come nelle altre lingue romanze – un periodo di quaranta giorni con riferimento a pratiche devozionali, liturgiche o penitenziali […]. L’impiego del termine quarantena nel significato di «periodo di isolamento sanitario» […] non sembra essersi diffuso prima del Cinquecento. In particolare, la parola quarantena nell’accezione odierna è impiegata forse per la prima volta a Milano alla fine del XVI secolo. Qui, una quarantena, insieme devozionale e sanitaria, è imposta dalle autorità civili (spagnole) e religiose nell’autunno 1576 per una durata canonica di quaranta giorni, in occasione di una pestilenza rimasta poi celebre (la cosiddetta «Peste di San Carlo»). Dopo la fine di quella quarantena, nel 1577 si prospetta la possibilità di «ridurre di nuovo la detta città a una quarantena, almeno di quindeci giorni», come recita una grida del marzo di quell’anno. Già a quest’altezza cronologica, dunque, il termine quarantena slitta rapidamente dal significato originario di «periodo di quaranta giorni» a quello traslato di «periodo di applicazione di misure sanitarie», a prescindere dalla loro durata.
Accademia della Crusca, Giusto, sbagliato, dipende