L’uomo che ha fatto scoppiare la terza guerra mondiale

(1996)

I
Paolo era a cena da Mojca e Jore quel sabato sera di un dicembre 1996 da cui si dipartirono tutti gli eventi che hanno insanguinato l’Europa e il mondo in questi ultimi quarant’anni. Si mangiava la minestra. Devi sapere, mi diceva oggi a pranzo che proprio per questo siamo caduti nel discorso, che gli sloveni quando mangiano la minestra la succhiano. Letteralmente: cioè emettendo un forte rumore di aspiramento. E lui invece, d’altra parte gli hanno insegnato a non succhiarla, se la beveva tutto rispettoso però si guardava intorno e allora gli sloveni gli hanno detto: Ma come mangi la minestra, così senz’aria? E lui ha detto che la minestra si mangerebbe così. Ma loro dicono che la minestra si mangia cosà. E lui cerca di mangiarla cosà ma poi invece gli viene così.

II
O chiedi scusa o esci immediatamente da questa casa gli dicevano gli sloveni perché al termine di una lunga discussione lui aveva detto Io me ne strainfischio di come si mangia la minestra in Slovenia e loro gli avevano detto Noi ci si strainfischia dell’Italia e degli italiani e lui allora aveva detto Io allora me ne strainfischio della Slovenia e loro Italiani di merda che il vento vi disperda e lui Sloveni Sloveni vaffanculo.

III
Il giorno dopo Mojca gli aveva telefonato ma lui in casa non c’era. E il giorno dopo gli aveva telefonato lui ma lei in casa non c’era e nemmeno Jore. E gli sloveni lo avevano raccontato ad altri sloveni e ancora ad altri. E tutti dicevano Che almeno chiedesse scusa ed è tutto finito. Ma lui era tornato in Italia. E loro gli avevano scritto. Ma lui si era dimenticato di rispondere.

IV
A questo punto interviene un parlamentare sloveno che viene in visita in Italia e chiede dell’ambasciatore. I due si danno appuntamento per le sei e mezzo ad un bar-caffè di via del Corso ma poi ognuno va in un bar differente e ciascuno quindi crede che l’altro gli ha tirato il bidone. Il parlamentare sloveno va all’ambasciata della Slovenia e l’ambasciatore chiama Paolo che però non si presenta all’ambasciata perché Marina che era una sua amica con cui lui abitava scrive un bigliettino che aveva telefonato Culc ambasciatore sonasegaio della Slovacchia e Paolo lo trova dopo tre giorni nel cesto della monnezza e pensa che la Slovacchia che ci ha a che spartire con lui? Nulla.

V
Il biglietto lo ritroveranno due miliziani peruviani alleati in un’operazione di gassificazione dell’Italia di stanza da quelle parti ma non sapevano neppure che era tutto per colpa di quel biglietto. Gli cade da un libro lo raccattano e lo leggono e lo buttano nella monnezza e poi aprono il gas. E si era ancora in tempo per evitare una parte di tutta questa inutile strage.

VI
L’ambasciatore aspetta quattro giorni e cinque notti e la mattina presto del sesto giorno telefona al presidente del consiglio e chiede che l’Italia faccia le sue scuse ufficiali e solenni alla Slovenia una formalità e poi non se ne parla più e intanto se si può firmare un paio di convenzioni per delle fabbrichette di auto e non so quale stazione sciistica al confine e scambi commerciali avvantaggiati.

VII
Il pacco delle proposte è pronto sul tavolo del presidente dell’Italia [testo illeggibile]. Ma  naturalmente poi non se ne fa di niente. Allora al presidente della Slovenia gli si imbruttisce e dato che ormai della cosa si occupa lui viene diritto in Italia e siccome nessuno gli dà retta chiede di parlare con il presidente dell’Italia che però non gli chiede scusa nemmeno per niente e infine si prendono le armi e si spara. E gli Usa accorrono subito a sostenere la causa degli sloveni e la Germania quella dell’Italia e la Francia sta con la Slovenia contro la Croazia ma per la Slovacchia che invece attacca la Cina che invade il Sudafrica che occupa l’oceano con tutta la flotta che però affonda al largo dell’Islanda mesi mica buona (non è buona). dopo una lunga discussione e questi ad altri ancora torna che ha avuto la soffiata e ufficialmente per la questione del trattato sulle caramelle mou si complimentano (al telefono) e con i-tunisini (marito e moglie) passaggio dai villini per i ferrovieri (zona poi rasa al suolo e malamente ricostruita). Del che facesse non importa genuflessioni max un inchino-fellatio e quelle famose fabbrichette di caramelle mou a non so quale stazione sciistica di frontiera che poi si scoprirà da una cartina abbastanza dettagliata che non esiste neppure (questo quando Paolo gli è venuto in mente di andarci in vacanza). Le trattative si aprono con grande sfarzo in un magazzino della standa alla presenza dei sindacati, dei sottosegretari dei vari ministeri, dei vertici dell’esercito e delle principali forze armate (polizia, carabinieri, forestali, guardia di finanza, nocs, digos, ucigos, servizi segreti rettilinei e deviati, un rappresentante della Telecom, Pippo Baudo, la redazione di Domenica in), il Mister (allenatore della nazionale di calcio) e Miss Italia (nuda). Dopo cinque mesi il presidente della Slovenia viene giù diritto a vedere cosa succede e li trova che giocano a guardie e ladri sulle scale mobili.

VIII
Pensa che oggi mi ero andato a riprendere un cappotto dalla lavanderia, diceva Paolo per cambiare discorso.

VIII
La scintilla che ha fatto fallire le trattative e che ci ha gettato nella conflagrazione tremenda oltre che nella fame nera che tutti sanno è  che uno ad un certo punto gli parte un colpo e schianta un manichino ne scaturisce una scena di panico dove tutti fuggono-fuggono, una marea di roba e gente che si gonfia ed espande come purè.