A vanvera

Di a vanvera sono note varianti regionali, in particolare nel pisano e nel lucchese, dove si registrano a cianfera e a bàmbera. Quest’ultima deriva probabilmente dal gioco della bambàra, un gioco di carte, di origine spagnola, paragonabile alla primiera.
Esiste un ampio ventaglio d’usi, espressivo e alquanto fantasioso, dovuto alla vivacità di una parola variamente adattata e retoricamente efficace per il suo andamento allitterante e per la sua origine onomatopeica. Di «onomatopea romanza» parla L’Etimologico che alla voce vanvera scrive: «variante con consonante sonora di fànfera, che deriva dalla stessa sequenza imitativa di fànfano, fanfara e fanfarone […]. Il VOLIT, Vocabolario della lingua italiana, conferisce a fànfera, a cui rimanda da vànvera, un’origine di tipo espressivo. Alle spalle vi sarebbe il suono fan-fan, tipico delle trombe militari: un «dare fiato alle trombe», insomma, o un «parlare in aria».

Accademia della Crusca, Giusto, sbagliato, dipende