Da «Comandante ad Auschwitz»
Quali sono oggi le mie opinioni sul Terzo Reich? Come giudico Himmler, le SS, i campi di concentramento, la polizia politica? Come considero tutto quanto è avvenuto nel settore nel quale ho operato?
Io sono nazionalsocialista come prima, nel senso che questa è la mia concezione della vita. Un ideale, una concezione ai quali si è aderito per quasi venticinque anni, coi quali si è cresciuti, ai quali si era uniti anima e corpo, non possono essere lasciati cadere con tanta facilità, solo perché l’incarnazione di questo ideale, lo Stato nazionalsocialista, coloro che lo dirigevano, hanno agito in modo errato, addirittura delittuoso, e perché attraverso questi errori e queste azioni quel mondo e crollato e il popolo tedesco è stato spinto, per decenni, in una miseria indicibile. Non posso far questo.
Dai documenti ritrovati e che sono stati pubblicati, dal processo di Norimberga. Vedo chiaramente che i capi del Terzo Reich, per la loro politica di violenza, recano la di questa immane guerra con tutte le sue conseguenze. Vedo chiaramente che i capi, servendosi di una propaganda straordinariamente efficace e del terrore, hanno reso il popolo talmente docile che questo, tranne poche eccezioni, li ha seguiti dove hanno voluto, senza esercitare nessuna critica né esprimere una volontà propria.
A mio giudizio, l’ampliamento dello spazio vitale della Germania, resosi ormai necessario, avrebbe potuto essere raggiunto anche per via pacifica, sebbene io sia fermamente persuaso che le guerre non possano essere evitate, e che ve ne saranno anche in futuro.
Per mascherare la politica della violenza, ci si dovette servire della propaganda per rendere accettabili, camuffando abilmente tutti i fatti, la politica e le misure del governo. Per impedire a priori i dubbi e le ostilità si dovette impiegare il terrore, fin dal principio. Sono dell’opinione che gli avversari pericolosi avrebbero potuto essere vinti, dimostrando loro che noi rappresentavamo il meglio.
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Oggi comprendo anche che lo sterminio degli ebrei fu un errore, un colossale errore. Proprio con queste stragi in massa la Germani ha attirato su di sé l’odio del mondo intero. L’antisemitismo non è servito a nulla; al contrario, il giudaismo se n’è giovato per avvicinarsi maggiormente al suo obbiettivo finale.