lo ho un sogno: aprire un ristorante che si chiama I have a dream. Dove si rompe la consuetudine con le vecchie ricette. Dove si possono mangiare delle metafore. Dove si spende poco.
Il menu di una settimana sarebbe pressappoco questo, con alcune precisazioni.
domenica scorsa: minestrone con la ‘nduja oppure pizza con lo stracchino (e la ‘nduja) oppure tutti e due.
lunedì: riso al gorgonzola cotto nel brodo nero (manzo, cavolo e vino rosso oppure sangue di nemici uccisi).
martedì (8 marzo): mimosa (senza la ‘nduja).
mercoledì: chiuso per riposo settimanale.
giovedì: piatto viola speziato speciale spray: disponete in un piatto delle fette di vitello arrosto tagliate sottili, poi prendete un foglio bianco e date una mano di vernice viola spray e infine premete con tutte e due le mani il foglio sulle fettine di vitello finché non si saranno colorate da tutte le parti cospargete di paprika dolce.
venerdì: pipe pettinate dell’astronauta (con i piombini antifluttuazione al posto del guanciale).
sabato: trota fucilata al cartoccio: l’operazione più complicata è l’esecuzione, se non si possiede un fucile si può utilizzare uno scarpone da montagna.
domenica: straccetti di rane desifonate (a grande richiesta): provvedersi di guanti di lattice per il recupero delle rane.
dulcis in fundo.