Da «Sulla maniera e sulla utilità delle traduzioni»
Tra tutte le moderne lingue l’italiana è la più acconcia per imprimere tutti i sentimenti e gli affetti dell’Omero greco. Ella veramente non ha lo stesso ritmo: nè l’esametro può capire nelle lingue che oggidì si parlano; poichè le sillabe lunghe e le brevi non hanno punto di quella misura che appo gli antichi le notava. Nondimeno dalle parole italiane risulta un’armonia alla quale non bisognano spondei nè dattili; e la costruzione grammaticale di quella lingua è capace di una perfetta imitazione de’ concetti greci. Ne’ versi sciolti il pensiere, nulla impedito dalla rima, scorre liberamente come nella prosa, serbando tuttavia la grazia e la misura poetica.
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