Chiodi a quattro punte

Quante punte, quante punte,
Quante punte ha questo chiodo?
Una punta per me, una punta per te,
Quattro punte per lui!

I chiodi a quattro punte sono nati da un’idea di Lindoro Boccanera, dirigente comunista che lavora al Museo del Bersagliere a Porta Pia, dove li nota tra i cimeli esposti, in quanto utilizzati dagli austriaci nella Grande guerra contro i convogli italiani. La proposta piace ad Antonello Trombadori, che organizza su vasta scala la produzione dei chiodi da parte dei fabbri e dei meccanici, come quelli della Romana Gas all’Ostiense. Continua a leggere “Chiodi a quattro punte”

CARLO EMILIO GADDA Io ho voluto la guerra

Da «Impossibilità di un diario di guerra», in «Il castello di Udine»

Io ho voluto la guerra, per quel pochissimo che stava in me di volerla. Ho partecipato con sincero animo alle dimostrazioni del ’15, ho urlato Viva D’Annunzio, Morte a Giolitti, e conservo ancora il cartello con su Morte a Giolitti che ci eravamo infilati nel nastro dei cappelli. Del resto, pace all’anima sua. Io ho presentito la guerra come una dolorosa necessità nazionale, se pure, confesso, non la ritenevo così ardua. E in guerra ho passato alcune ore delle migliori di mia vita, di quelle che m’hanno dato oblìo e compiuta immedesimazione del mio essere con la mia idea: questo, anche se trema la terra, si chiama felicità. Continua a leggere “CARLO EMILIO GADDA Io ho voluto la guerra”

ELIO E LE STORIE TESE John Holmes (Una vita per il cinema)

Da «Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu» (1989)

Quand’ero piccolo tutti mi scherzavano
per le dimensioni del mio pene,
ed io non stavo bene.
Soffrivo le pene per colpa del pene,
ma più il problema non si pone:
sì, perché il pene mi dà il pane,
son diventato un grande attore
e, benché schiavo dell’amore,
mi son comprato una moto. Continua a leggere “ELIO E LE STORIE TESE John Holmes (Una vita per il cinema)”

Pecora

«La solitudine del satiro», 23 febbraio 2015

Versione di latino

Ho fatto una scommessa: vuoi vedere che mi traducono sua pecora le sue pecore?

Le reazioni.
Ma pecora vuol dire proprio pecora?
Prof non c’è pecora sul vocabolario.
ma perché diavolo Aiace dovrebbe aver ucciso una pecora?
Io comunque, dice una, lo traduco papera.
Comunque non sono le pecore, suggerisco, sono i pecora.
E che è un gruppo?

INGRID COLANICCHIA Chi ha paura dell’educazione sessuale e della lotta (vera) alla violenza di genere?

MicroMega, 17 gennaio 2025

Due avvenimenti recenti hanno ribadito quanto (poco) questo governo ha a cuore l’educazione sessuale e il contrasto alla violenza di genere.

L’8 gennaio scorso due avvenimenti hanno messo in chiaro quanto (poco) questo governo ha a cuore tutto il discorso sull’educazione sessuale, la lotta agli stereotipi di genere, il contrasto alla violenza maschile contro le donne.

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BERTOLT BRECHT La responsabilità dello scienziato

Da «Vita di Galileo»

GALILEO (con le mani professoralmente congiunte sull’adipe) Nel tempo che ho libero – e ne ho, di tempo libero – mi è avvenuto di rimeditare il mio caso e di domandarmi come dovrà giudicarlo quel mondo della scienza al quale non credo più di appartenere. Anche un venditore di lana, per quanto abile sia ad acquistarla a buon prezzo per poi rivenderla cara, deve preoccuparsi che il commercio della lana possa svolgersi senza difficoltà. Non credo che la pratica della scienza possa andar disgiunta dal coraggio. Essa tratta il sapere, che è un prodotto del dubbio; e col procacciare sapere a tutti su ogni cosa, tende a destare il dubbio in tutti. Continua a leggere “BERTOLT BRECHT La responsabilità dello scienziato”

CHARLES BAUDELAIRE L’albatro

«I fiori del male»

Spesso, per divertirsi, i marinai
prendono degli albatri, grandi uccelli di mare
che seguono, compagni indolenti di viaggio,
le navi in volo sugli abissi amari.

L’hanno appena posato sulla tolda
e già il re dell’azzurro, goffo e vergognoso,
pietosamente accanto a sé strascina
come fossero remi le ali grandi e bianche.

Com’è fiacco e sinistro il viaggiatore alato!
E comico e brutto, lui prima così bello!
Chi gli mette una pipa sotto il becco,
chi, zoppicando, fa il verso allo storpio che volava! Continua a leggere “CHARLES BAUDELAIRE L’albatro”

Pisa

Ahi Pisa, vituperio de le genti
del bel paese là dove ‘l sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovasi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch’elli annieghi in te ogne persona!
Che se ’l conte Ugolino aveva voce
d’aver tradita te de le castella,
non dovei tu i figliuoi porre a tal croce.
Innocenti facea l’età novella,
novella Tebe, Uguiccione e ’l Brigata
e li altri due che ’l canto suso appella
Dante, Inferno, XXXIII 79-90

Pisa è un misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di villereccio, un misto così romantico, che non ho mai veduto altrettanto. Continua a leggere “Pisa”

GIACOMO LEOPARDI Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

Da «Operette morali»

Venditore Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere Almanacchi per l’anno nuovo?
Venditore Sì signore.
Passeggere Credete che sarà felice quest’anno nuovo?
Venditore Oh illustrissimo sì, certo.
Passeggere Come quest’anno passato?
Venditore Più più assai.
Passeggere Come quello di là?
Venditore Più più, illustrissimo. Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere”