La «strategia degli opposti estremismi» sbagliava, perché poneva sullo stesso piano da un lato le efferate azioni delle Br incapaci di generare una svolta dittatoriale di sinistra e dall’altra la galassia dell’estrema destra che – al contrario rischiava di portare realmente a una svolta autoritaria […]. La strategia degli opposti estremismi avrebbe dovuto costituire il pilastro della forza elettorale democristiana, ne fu invece il batterio che la corrose: prolungò gli anni di piombo, logorò le istituzioni, distrusse la Dc.
Paolo Emilio Taviani, Politica a memoria d’uomo (2002)