Quante punte, quante punte,
Quante punte ha questo chiodo?
Una punta per me, una punta per te,
Quattro punte per lui!
I chiodi a quattro punte sono nati da un’idea di Lindoro Boccanera, dirigente comunista che lavora al Museo del Bersagliere a Porta Pia, dove li nota tra i cimeli esposti, in quanto utilizzati dagli austriaci nella Grande guerra contro i convogli italiani. La proposta piace ad Antonello Trombadori, che organizza su vasta scala la produzione dei chiodi da parte dei fabbri e dei meccanici, come quelli della Romana Gas all’Ostiense. La descrizione minuziosa della loro preparazione viene pubblicata su «l’Unità» del 15 dicembre 1943, spiegando che questo particolare «chiodo a quattro punte, cadendo a terra, ha sempre una punta rivolta in alto, le altre servendogli da treppiede». Vista la pericolosità di questo espediente, i nazisti decretano la condanna a morte per chi li possiede o li produce.
Da Mario Avagliano – Marco Palmieri, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine