Giardino

Entrate in un giardino di piante, d’erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia nella più mite stagione dell’anno. Voi non potete volger lo sguardo
in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento.
Giacomo Leopardi, Zibaldone, Bologna, 19-22 Aprile 1826

Chance si fece piccolo piccolo. Aveva l’impressione che le radici dei suoi pensieri fossero state improvvisamente divelte dalla terra umida e spinte, in un groviglio, nell’aria ostile. Fissò il tappeto. Infine parlò. «In un giardino» disse «ogni pianta ha la sua stagione. C’è l’estate e la primavera, ma c’è anche l’autunno e l’inverno. E poi, ancora, la primavera e l’estate. Purché le radici non vengano recise, tutto va bene e tutto andrà bene». Alzò gli occhi, Rand lo guardava, annuendo. Il Presidente pareva molto soddisfatto.
Devo ammettere, signor Gardiner» disse il Presidente, «che quella che lei ha appena fatto è una delle dichiarazioni più ottimistiche e stimolanti che io da un pezzo abbia mai sentito». Si alzò e rimase in piedi, con le spalle al caminetto. «Molti di noi dimenticano che la natura e la società siano tutt’uno! Sì, pur avendo cercato di isolarci dalla natura, continuiamo a farne parte. Come la natura, il nostro sistema economico rimane, a lungo andare, stabile e razionale, ed è per questo che non dobbiamo temere di essere alla sua mercé».
Da Jerzy Kosinski, Oltre il giardino