[Gli opliti di Aristotele, 5 dicembre 2023]
Ieri mattina un bambino mi ha detto: maestro oggi sei vestito da preside. Ecco, ho pensato. Questa cosa qui ancora mi mancava, essermi trasformato in un preside per il solo fatto di avere una camicia e una giacca casual. Qualche settimana fa invece una bambina mentre stavamo a mensa mi ha chiesto se fossi un uomo o una donna. Quel giorno indossavo una gonna malese e il fatto non le tornava.
Così mi è venuto un pensiero. A 6 anni dovresti vivere in un mondo ancora non calcificato dalle convenzioni, non puoi azzardare semplificate classificazioni per il solo fatto di una sembianza. Non puoi entrare nel vicolo cieco di pericolose astrazioni a partire da una consuetudine bugiarda. La verità è che non dovresti farlo mai, anche a 60 anni, ma è un dato di fatto che stare lontani dai preconcetti è cosa difficile.
Continuo a ritenere allora che una parte importante del mio lavoro sia cercare di liberare i bambini da stereotipi e pregiudizi. Inutile girarci intorno. La banalità del cliché è il prodromo di ogni intolleranza.