Assassinio sul Freccia Bianca

Immediatamente dopo la partenza del treno dal binario 22 della stazione di Roma Termini, una tizia ha iniziato a strillare «è a terra» e «dov’è il freno di emergenza?». Un tizio vicino a me si chiede se il treno può fare retromarcia. Sento la parola Polfer.

La malcapitata è una signora anziana, che è scesa a fumare e non è risalita in tempo. Non risponde al telefono, oppure risponde che il telefono non prende, prima di Civitavecchia viene avvistata dal personale della stazione all’ufficio informazioni della stazione.

Inizia una complicata trattativa per metterla su un treno che va a Campiglia. Giunge notizia che ha fatto il biglietto per Livorno. Il biglietto viene cambiato anche grazie all’intervento della capotreno che è costantemente in contatto con la stazione. Fino a qui non sono riuscito a leggere più di una decina di pagine.

La vicenda sembra volgere a buon fine: la signora viene consigliata di prendere il treno regionale delle 16 e non quello che deve cambiare a Follonica perché, come giustamente osserva la capotreno, potrebbe confondersi. Ma c’è un problema, il regionale arriva a Campiglia alle 19 e a quell’ora non partono più treni per Piombino. A questo punto mi intrometto e vado a spiegare alla famiglia, sono in 8 per capirci considerando nonni e nipoti, che da Campiglia parte un autobus ogni mezz’ora e quasi sempre c’è un taxi nel piazzale della stazione.

La capotreno si schermisce dicendo che noi delle ferrovie non sappiamo nulla degli autobus. E il biglietto dove si fa, chiede la famiglia. Dico che io in genere uso l’app. Scoppiano tutti a ridere all’unisono. Per fortuna siamo arrivati a Campiglia. Ognuno prende la sua strada

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