CATULLO Tu dammi mille baci, e quindi cento

Da «Liber», 5

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

Traduzione di Salvatore Quasimodo

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FABRIZIO DE ANDRÈ Il fannullone

Da «Nuvole barocche» (1969)

Senza pretesa di voler strafare
Io dormo al giorno quattordici ore
Anche per questo nel mio rione
Godo la fama di fannullone
Ma non si sdegni la brava gente
Se nella vita non riesco a far niente

Tu vaghi per le strade quasi tutta la notte
Sognando mille favole di gloria e di vendette
Racconti le tue storie a pochi uomini ormai stanchi
Che ridono fissandoti con vuoti sguardi bianchi
Tu reciti una parte fastidiosa alla gente
Facendo della vita una commedia divertente

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DANIELA DI PASQUALE La Neoscuola delle libertà

[La nostra scuola, 25 agosto 2023]

Dunque, parti fondamentali del nostro patrimonio culturale possono tranquillamente essere depennate dal programma di studio perché troppo distanti dagli interessi contingenti degli studenti?

Semmai, le questioni più legate al territorio si possono aggiungere alla conoscenza di base che la scuola deve veicolare, non sostituirsi. Mi sembra che dietro questo paravento situazionale si nasconda allora un’agenda politica ben precisa: differenziare l’accesso alla cultura, individualizzarlo e renderlo esclusivo di una piccola parte di individui, responsabili delle grandi concettualizzazioni, mentre gli abitanti di zone più periferiche possono al massimo accontentarsi di diventare meri consumatori di una conoscenza prodotta e gestita altrove. Continua a leggere “DANIELA DI PASQUALE La Neoscuola delle libertà”

FRANCESCO PALLANTE I migranti: sempre cittadini di serie B

[Da Volerelaluna, 23 novembre 2023]

Tra le misure previste nell’ennesimo provvedimento-sicurezza del Governo dominato dalla destra estrema (qui), quella che prevede l’inasprimento della norma sulla revoca selettiva della cittadinanza riapre una ferita che sanguina nel nostro ordinamento costituzionale oramai da cinque anni.

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VLADIMIR MAJAKOVSKIJ Schiaffo al gusto del pubblico

(1912)

A chi legge il nuovo, il primigenio, l’imprevisto.
Soltanto noi siamo il volto del nostro tempo.

Il corno del tempo risuona nella nostra arte verbale.

Il passato è angusto. L’accademia e Puskin sono più incomprensibili dei geroglifici.

Gettare Puskin, Dostoevskij, Tolstoj, ecc., ecc., dalla nave del nostro tempo.

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Meccanica quantistica

Possiamo scindere gli atomi, ammirare la prima luce e predire la fine dell’universo con un pugno di equazioni, scarabocchi e simboli arcani che le persone normali, che pure controllano ogni minimo dettaglio della propria vita, non comprendono. Ma non si tratta solo della gente comune: nemmeno gli scienziati capiscono più il mondo. Prenda la meccanica quantistica, per esempio, la gemma sulla corona della nostra specie, la teoria fisica più precisa, più Bella e di più vasta portata che sia mai stata concepita. Sta alla base di Internet, del telefoni cellulari che dominano la nostra vita, e offre la promessa di un potere digitale paragonabile solo all’intelligenza divina. Ha trasformato il nostro mondo fino a renderlo irriconoscibile. Continua a leggere “Meccanica quantistica”

Alunni «stranieri»

Riguardo all’insistenza con cui in questi giorni alcuni «alunni» vengono etichettati come «stranieri», io ne ho diversi, in ogni classe, provenienti da paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia, ma sinceramente faccio fatica a decidere chi di loro non sia italiano.

La verità è che non capisco cosa significa «stranieri»: sono alunni nati in un altro paese, hanno genitori nati in un altro paese, parlano poco l’italiano (che potrebbe estendere di molto l’insieme), non sono biondi e con gli occhi azzurri?