GIOVANNI RABONI Notizie false e tendenziose

Da «Cadenza d’inganno» (1957-1974)

Freddo in Europa, buio sull’Italia.
Il potere è ripugnante come le mani di un barbiere.
Osip Mandel’stam

1.

Anche stasera, dopo cena, si è parlato della qualità del terriccio.
Era vero terriccio di Morgiate?
Se lo era, avevamo facto malissimo a firmare.
Uno, dicendo terriccio, si è confuso.

(In sogno: reperto: gli stivali:
forse di gomma, forse neri,
con macchie di ruggine e sangue come un vecchio temperino).

(E verso l’una, quando
l’angelo del cherosene sbatte lo sportello di mica,
ha cominciato a piovere nel buio
sempre più forte, più lontano,
spartendo dal terriccio le suole,
sciogliendo in grumi il terriccio, i grumi in fango).

2.

Vivo, stando in campagna, la mia morte.
Appeso a trespoli, aiole,
alle radici del glicine, ai raggi della ruota,
aspetto (il barattolo del nescafé
a portata di mano, l’acciarino
tra le dita del piede)
che l’arcangelo Calabresi scenda a giudicarmi.

3.

II discorso, per disgrazia, saltò fuori alle cinque.
Non si sapeva molto, il telefono era guasto,
i piccioni viaggiatori strettamente sorvegliati.
Qualcuno, tomato dal paese, riferì
d’aver intravisto mozzi, nani, mani.
Allora (c’è chi ancora se ne pente,
chi ci ricama, incosciente, stemmi di catene)
che insieme, tremando, cominciammo a dubitare
sediziosamente del verbo del questore.

4.

Una cosa, questa: la lezione e servita.
Se la nostra leggerezza è scritta sugli alberi
la cancelleremo con i denti,
trangugeremo insieme nomi e scorza.
A nessuno, a nessuno venga più in mente di mettersi a strillare
che a bruciare il Reichstag non sono stati i comunisti.

(1972)

Le quattro parti di Notizie false e tendenziose sono state scritte dopo l’assassinio di Giangiacomo Feltrinelli.