La scuola dovrebbe fornire gli strumenti per uno sguardo d’insieme, uno sguardo «politico» nel senso etimologico della parola. Ora la specializzazione, pur necessaria, anzi sempre più nelle società attuali in cui la tecnologia ha invaso ogni aspetto della vita degli individui, è quanto di più «impolitico» ci sia e favorisce l’inserimento passivo in ruoli predeterminati, da quelli puramente esecutivi a quelli altamente innovativi.
Gustavo Zagrebelsky, Identità e responsabilità: il significato costituzionale dell’essere italiani, in «Micromega», 1, 2024
Non riesco a comprendere la nostra ostinazione di impartire agli studenti della scuola superiore una caterva di materie, tra cui inutili doppioni (matematica e fisica, storia e filosofia, italiano e latino ecc.), e quasi tutte poco adatte a formare il cittadino di domani. Basterebbe una buona infarinatura di discipline alla secondaria di primo grado e nella secondaria di secondo grado la scelta di una singola disciplina, il liceo monomateria, in cui si studia una sola materia, con cui si possono ottenere importanti effetti, per prima cosa che uno la sa, ma soprattutto la leggerezza, da cui deriva la motivazione, da cui scaturiscono poi i risultati proficui, rendendo inutile in ultima analisi il capriccio dei voti (la definizione è di Frate Indovino, reddite quae sunt Caesaris Caesari)
Capisco le vostre perplessità. Molti di noi hanno studiato in una scuola che si proponeva di formare il cittadino nerd con un bell’impasto di cultura generale. Era un’illusione. Prima di tutto perché basata sull’autoritarismo del docente che dice io ne so più di te, in secondo luogo perché lastricata da dolorosi insuccessi, ma soprattutto perché la cultura è un lusso, è superflua in una società che si muove verso orizzonti innovativi, digitalizzati, orientanti, in cui lo studente deve difendersi in una competizione sempre più folle, e per cui è più utile che sappia una cosa sola, ma la sappia bene, e che per saperla non abbia dovuto versare lacrime e sangue per colpa di docenti fissati con i programmi e con i voti.