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Roberto Maragliano rilascia una videointervista per Novella 2000 Scuola (Orizzonte Scuola). Dice che l’insegnamento tradizionale non funziona più, «nonostante le scuole non siano completamente pronte per questa transizione, è essenziale che si adattino rapidamente alle esigenze del mondo digitale», dove si nota che le scuole devono adattarsi, adattare le patacche che il cervellone di turno ha escogitato, essere resilienti, e basterebbe sostituire mercato a mondo per chiuderla qua.

Adesso può darsi che l’«insegnamento tradizionale» che non funziona più sia la «didattica trasmissiva», immaginata con il docente che impartisce una lezione frontale da una cattedra, con gli studenti seduti nei banchi, leggendo un libro, lasciando un po’ di spazio all’interazione e facendo qualche passeggiata nella classe. E per ragioni ideologiche o per incuria si priva degli effetti speciali garantiti dai dispositivi elettronici che senza sosta e gratuitamente affluiscono nelle nostre scuole, che aprono finestre sul mondo in rapida trasformazione. Mercato, in rapida trasformazione, e soggetto ab origine a crisi di sovrapproduzione di oggetti inutili. Fin qui tutto bene.

Poi stamattina ho letto dell’influencer costruita con l’ia che ha più follower di un influencer reale e subito dopo ho sentito alla radio che i Kiss esibiranno dal vivo i propri avatar e allora ho pensato: perché non costruire l’insegnante con l’ia? Avrebbe un avatar accattivante, sportivo, tridimensionale, evergreen, un software all’avanguardia, contenuti sempre aggiornati, potrebbe esprimere giudizi personalizzati in tempo reale con o senza conversione in decimi, o ancora meglio, svolgere i compiti assegnati agli studenti, proprio come li avrebbero fatti gli studenti, assecondando la loro creatività e il loro spirito critico, compilando il loro e-portfolio e orientandoli di conseguenza nelle loro scelte futuribili. If you can dream it, you can do it.