L’amico Max osserva che alcun* (l’asterisco è suo) docenti credono che dalla disposizione dei banchi dipenda la relazione educativa. Mi autodenuncio: sono anni che tento di convincere i colleghi che la soluzione sono i banchi a castello, risolvono tra l’altro anche il problema delle classi pollaio. La cattedra, dotata di un ascensore, può essere pagata con i fondi del Pnrr che riguardo al reparto giocattoli sono molto generosi.
Ancora meglio, dal punto di vista economico sebbene non ergonomico, sarebbe fissare i banchi al soffitto così da ottenere la classe capovolta (flipped classroom) mentre la valorizzazione dei docenti orientatori si potrebbe realizzare con una base girevole su cui piantare i banchi, una specie di giostra di cui i docenti possono regolare la velocità, la direzione, l’inclinazione. Quanto ci sembra già superata, Max, e ridicola, l’aula con i banchi monoposto a rotelle disposti a semicerchio, con il docente che occupa il centro credendosi Socrate e invece è solo una manopola, la mano che gira la manovella.