Da «Rerum vulgarium fragmenta», 7
La gola, e ’l sonno, e l’otiöse piume
Hanno del mondo ogni virtù sbandita,
Ond’è dal corso suo quasi smarrita
Nostra natura vinta dal costume;
Ed è sì spento ogni benigno lume
Del ciel, per cui s’informa umana vita;
Che per cosa mirabile s’addita
Chi vuol far d’Elicona nascer fiume.
Qual vaghezza di Lauro? qual di Mirto?
Povera, e nuda vai, Filosofia,
Dice la turba al vil guadagno intesa.