FRANCESCO PETRARCA Pace non trovo, et non ò da far guerra

Da «Rerum vulgarium fragmenta», 134

Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; e ardo, e sono un ghiaccio;
et volo sopra ‘l cielo, et giaccio in terra;
e nulla stringo, et tutto ‘l mondo abbraccio.

Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
e non m’ancide Amore, et non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.

Veggio senza occhi, e non ò lingua et grido;
et bramo di perire, et chieggio aita;
e ò in odio me stesso, et amo altrui. Continua a leggere “FRANCESCO PETRARCA Pace non trovo, et non ò da far guerra”

TRISTAN TZARA Manifesto del dadaismo

(1918)

Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a, b, c, firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l’accento dell’ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non-plus-ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l’ultima apparizione di una cocotte dimostri l’essenza di Dio.

Continua a leggere “TRISTAN TZARA Manifesto del dadaismo”

ALESSANDRO GIARRETTINO Una catastrofe per l’istruzione pubblica: dalla scuola dello Stato alla scuola delle Regioni

Da La scuola e noi, 13 marzo 2023

L’autonomia differenziata: «attuazione» o decostruzione del testo costituzionale?

Il 2 febbraio scorso, con l’approvazione in Consiglio dei ministri, è iniziato il percorso del Disegno di legge finalizzato ad attuare l’«articolo 116, terzo comma, della Costituzione» secondo principi di «decentramento amministrativo», «sussidiarietà e differenziazione» (art. 1). I dieci articoli di cui è composto il testo delineano quale sarà (o dovrebbe essere) la nuova Italia regionalizzata, già esistente in potenza ormai da oltre vent’anni, in virtù della riforma del Titolo V della Costituzione, e ora pronta a essere concretizzata nella realtà di venti regioni, di fatto, a statuto speciale.

Continua a leggere “ALESSANDRO GIARRETTINO Una catastrofe per l’istruzione pubblica: dalla scuola dello Stato alla scuola delle Regioni”

Volpe

Nacque così la volpe, astuta e bugiarda, diffidente e insidiosa, vile e aggressiva, ma sempre girovaga, audace, estrosa.
Roman de Renart

Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi». Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze.
Esopo

DANTE Degli occhi della mia donna si move

Dalle «Rime»

Degli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil, che dove appare
si veggion cose ch’uom non pò ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:

e de’ suoi razzi sovra ’l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare,
e dicer «Qui non voglio mai tornare»;
ma poscia perdo tutte le mie prove,

e tornomi colà dov’io son vinto,
riconfortando gli occhi paurusi,
che sentier prima questo gran valore.

Continua a leggere “DANTE Degli occhi della mia donna si move”

ALESSANDRO MANZONI L’abito non fa il monaco

Da «I promessi sposi», cap. 19

Chi, vedendo in un campo mal coltivato, un’erbaccia, per esempio un bel lapazio, volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturato nel campo stesso, o portatovi dal vento, o lasciatovi cader da un uccello, per quanto ci pensasse, non ne verrebbe mai a una conclusione. Così anche noi non sapremmo dire se dal fondo naturale del suo cervello, o dall’insinuazione d’Attilio, venisse al conte zio la risoluzione di servirsi del padre provinciale per troncare nella miglior maniera quel nodo imbrogliato. Certo è che Attilio non aveva detta a caso quella parola Continua a leggere “ALESSANDRO MANZONI L’abito non fa il monaco”