PAUL VERLAINE L’assenzio

Da «Confessioni»

Un bel giorno, o meglio una brutta mattina, dopo essere rientrato, com’era mia abitudine, surrettiziamente nella mia stanza, che un’anticamera separava da quella di mia madre, ed essermi spogliato in silenzio e poi coricato al fine di godere di un’ora o due di riposo… ingiusto benché meritato, filantropicamente parlando, dormivo come un ghiro quando verso le nove, ora in cui dovevo prepararmi per andare in ufficio, toilette, brodo o cioccolata, la mamma entrò in camera come di consueto per svegliarmi.
Essa diede in un’esclamazione che non nascondeva tuttavia una certa voglia di ridere Continua a leggere “PAUL VERLAINE L’assenzio”