Gaetano Bresci

Il Governo ricorse alla violenza; e non dovete meravigliarvi se l’esempio della violenza, venendo dall’alto, ha provocato una reazione al basso della società.
Francesco Saverio Merlino, arringa in difesa di Gaetano Bresci

È un giovane molto bruno, ben formato, di statura piuttosto alta, dai lineamenti regolari, dai baffetti e dai capelli neri e dagli occhi nerissimi. Era di una impassibilità spaventosa; teneva lo sguardo fisso, calmo, come l’uomo più beato di questo mondo. Rispondendo agli interrogatori […] l’assassino confessò con un cinismo inarrivabile il suo delitto, dicendosi anarchico rivoluzionario e aggiungendo che non aveva voluto colpire un uomo ma un principio.
Dal «Corriere della Sera», 31 luglio-1° agosto 1900. in Marco Abeltaro, 29 luglio 1900

PAUL VERLAINE L’assenzio

Da «Confessioni»

Un bel giorno, o meglio una brutta mattina, dopo essere rientrato, com’era mia abitudine, surrettiziamente nella mia stanza, che un’anticamera separava da quella di mia madre, ed essermi spogliato in silenzio e poi coricato al fine di godere di un’ora o due di riposo… ingiusto benché meritato, filantropicamente parlando, dormivo come un ghiro quando verso le nove, ora in cui dovevo prepararmi per andare in ufficio, toilette, brodo o cioccolata, la mamma entrò in camera come di consueto per svegliarmi.
Essa diede in un’esclamazione che non nascondeva tuttavia una certa voglia di ridere Continua a leggere “PAUL VERLAINE L’assenzio”

CCCP Mi ami?

Da «Ortodossia II» (1985)

Un’erezione, un’erezione, un’erezione, un’erezione triste
Per un coito molesto, per un coito modesto, per un coito molesto
Spermi, spermi, spermi, spermi indifferenti
Per ingoi indigesti, per ingoi indigesti, per ingoi indigesti

Io attendo allucinato la situazione estrema
Un grande sogno nitido chiedendo alla tua pelle
Con dita di barbiere un’amorosa quiete, un’amorosa quiete
Sfiorarti come a caso con aria imbarazzata
Atmosfera pesante, elogio alla tensione
Tranquillità assoluta, tranquillità assoluta, tranquillità assoluta

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RENATA PULEO Ripensare la valutazione?

[La nostra scuola, 22 marzo 2023]

Propongo alcune riflessioni a margine di due incontri il cui tema ruotava attorno alla valutazione “descrittiva-formativa-educativa” al cui nucleo sta l’eliminazione del voto numerico come misura, voto che ritorna, per obbligo giuridico, nella valutazione intermedia e finale, nonché con le somministrazioni rituali delle prove INVALSI (Assemblee pubbliche rispettivamente all’IC Iqbal Masih e all’IC Di Donato di Roma: registrazione personale del primo; su canale youtube il secondo Scuola e Valutazione, organizzato da «Apriti Scuola»).

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KATIA TROMBETTA Proposte per giovani lettori: «Assassinio sull’Orient Express» di Agatha Christie

[La letteratura e noi, 24 febbraio 2023]

Assaggio di lettura

«Neve?»

«Ma sì, monsieur, non l’ha notato? Il treno è fermo. Siamo incappati in una tempesta di neve. Dio sa quanto resteremo qui. Ricordo che una volta ha nevicato per sette giorni».

«Dove siamo?»

«Fra Vinkovci e Brod.»

«Là là» disse l’investigatore irritato.

L’uomo si allontanò e tornò con l’acqua.

«Bonsoir, monsieur».

Poirot ne bevve un bicchiere e si accinse a dormire.

Era proprio sul punto di appisolarsi quando qualcosa lo svegliò di nuovo. Questa volta era come se qualcosa di pesante fosse caduto con un tonfo contro la porta.

Balzò in piedi, aprì e guardò fuori. Niente. Ma alla sua destra, nel corridoio, una donna avvolta in un kimono scarlatto si allontanava da lui. All’altro capo del corridoio, sul suo seggiolino, il controllore annotava cifre su grandi fogli di carta. C’era un silenzio di morte.

«Decisamente ho i nervi tesi» disse Poirot ritornando a letto.

A quel punto dormì fino al mattino.

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Grande Fratello

«Il Grande Fratello esiste?».
«Certo che esiste. Il Partito esiste. Il Grande Fratello è l’incarnazione del Partito».
«Esiste nello stesso modo in cui esisto io?».
«Tu non esisti» rispose O’Brien.

Da George Orwell, 1984

PRIMO LEVI Le pratiche inevase

Da «Ad ora incerta»

Signore, a fare data dal mese prossimo
voglia accettare le mie dimissioni.
E provvedere, se crede, a sostituirmi.
Lascio molto lavoro non compiuto,
Sia per ignavia, sia per difficoltà obiettive.
Dovevo dire qualcosa a qualcuno,
ma non so più che cosa e a chi: l’ho scordato.
Dovevo anche dare qualcosa,
una parola saggia, un dono, un bacio Continua a leggere “PRIMO LEVI Le pratiche inevase”

Earth overshoot day

L’Earth overshoot day, letteralmente il giorno del sovrasfruttamento della terra, è la data in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse che gli ecosistemi possono rigenerare in un anno. Segna il momento in cui la cosiddetta biocapacità del pianeta (cioè quello che il pianeta genera) è superata dall’impronta ecologica degli esseri umani (quello che usiamo e consumiamo). Calcolato dal Global footprint network, idealmente l’Earth overshoot day dovrebbe arrivare il 31 dicembre. E invece anche nel 2023 per l’Italia è arrivato il 15 maggio, 230 prima della fine dell’anno, proprio come nel 2022. Vuol dire che se tutto il mondo vivesse come l’Italia ci sarebbe bisogno di 2,7 pianeti uguali alla Terra per soddisfare i consumi dell’intera popolazione. Continua a leggere “Earth overshoot day”

STEFANO BENNI A scuola non possiamo ridere un minuto

Da «Margherita Dolcevita»

Ogni mattina che mi alzo presto per andare a scuola penso:
Qualcuno pagherà per tutto questo.
Ero stanca, faceva ancora buio. Oltretutto l’acqua calda non arrivava, usciva solo un filo gelido e dispettoso, una bava di strega. Poi avevo un orecchio chiuso. Poi le scarpe non si allacciavano. Poi lo zainetto pesava. Poi con un po’ di biscotti e latte e una fetta di pane e marmellata e un po’ di quei cereali croccanti e guarda un po’ un ovetto, la giornata si è avviata. Lo scuolabus mi ha caricato, insieme a tre scolari medi tristi come deportati. Il sole era color uovo sodo vecchio. Continua a leggere “STEFANO BENNI A scuola non possiamo ridere un minuto”