Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
Bellissima cosa e oltremodo a vedersi attraente è il poter rimirare il corpo lunare, da noi remoto per quasi sessanta semidiametri terrestri, così da vicino, come se distasse di due soltanto di dette misure; sicché il suo diametro apparisca quasi trenta volte maggiore, la superficie quasi novecento, il volume poi approssimativamente ventisettemila volte più grande di quando sia veduto ad occhio nudo; e quindi, con la certezza che è data dall’esperienza sensibile, si possa apprendere non essere affatto la Luna rivestita di superficie liscia e levigata, ma scabra e ineguale, e allo stesso modo della faccia della Terra, presentarsi ricoperta in ogni parte di grandi prominenze, di profonde valli e di anfratti.
Galileo Galilei, Sidereus Nuncius (1610)
Armstrong […] probabilmente è il solo uomo per cui il ventesimo secolo verrà ricordato tra 50.000 anni.
J.G. Ballard, La mostra delle atrocità
Affermo dunque che sebbene la luna non abbia luce in abbondanza se non la riceve dal sole, non per ciò segue che la luna stessa dipenda dal sole. Per cui bisogna sapere che una cosa è l’essere della luna stessa, e altra cosa è la sua virtù, e altra cosa ancora il suo operare. Per quanto riguarda l’essere, in nessun modo la luna dipende dal sole, e nemmeno per quanto riguarda la virtù, né per quanto riguarda l’operare puro e semplice; perché il suo moto è un moto proprio e la sua influenza proviene dai propri raggi: ha infatti per sé alquanta luce, com’è manifesto nella sua eclissi.
Dante, Monarchia, III IV 17-8
Sii tonda e piena e sazia, luna
sii ciò che a me non consente la fortuna.
Franco Marcoaldi, La trappola