Da «L’allegria»
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
oןısɐ,ןןɐ ɐɯ ɐןonɔs ɐ opɐʌ uou
pagina a traffico illimitato, con facoltà di polemica, di critica, di autocritica, di didattica in presenza e in assenza, di insulti, di ritrattazioni, di sciocchezze e sciocchezzai, di scuola e scuole, buone e cattive, di temi originali e copiati, di studenti curiosi e indifferenti, autodidatti e etero didatti, di nonni geniali e zie ancora giovani (e vogliose), di bandiere al vento e mutande stese, di cani morti e gatti affamati (e assetati)
Da «L’allegria»
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Il riassunto di ciò che ho detto ieri a Radio Onda Rossa riguardo alla vicenda del divieto di distribuire Scomodo in un liceo di Roma, notizia che è stata pubblicata circa una settimana fa su alcuni giornali. Le motivazioni del divieto sono note e piuttosto deprimenti e non credo sia interessante tornarci sopra. Sono intervenuto perché questa vicenda mi ha suggerito due riflessioni.
La prima è che nella buona scuola 4.0 non c’è spazio per l’iniziativa degli studenti, l’agenda è piena: devono imparare a imparare con i giocattoli tecnologici (altrimenti che te li ho comprati a fare?), li obblighiamo all’alternanza scuola-lavoro sottoponendoli ai progetti più astrusi (che tanto li devono frequentare perché devono fare le ore), adesso gli mettiamo alle costole gli esperti di laboratori digitali, i tutor, gli orientatori Continua a leggere “Scomodo”