19 ottobre
Gli studenti pensano (sperano, non temono) che il colloquio del nuovo esame di Valditara sarà un’interrogazione. Ditemi che materie escono e io quelle studio dice Valeria. Sarebbe molto fuori moda. Ma soprattutto stride con la fanfara della maturità presentata come accertamento dell’autonomia raggiunta in relazione a non è chiaro quali competenze. Sta piovendo l’ennesima diavoleria che non oso nemmeno immaginare. Quasi quasi rimpiango il gioco d’azzardo dei collegamenti dell’esame di stato appena messo in soffitta.
Quando mi chiedono cosa fare per affrontare questa prova non so come rispondere. Studiare? Molto più efficace comportarsi da bravi pappagalli (stocastici), come fa l’intelligenza artificiale quando risponde a una domanda.
Una studente musulmana è indignata perché i suoi compagni, durante la ricreazione, fumano. La rassicuro sul fatto che il Corano non dice nulla riguardo al fumo (pensavo, nella mia ignoranza, il contrario). Jasmina sostiene che il Corano vieta il fumo. Il suo argomento è: a casa mia non si fuma.
Chiedo l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Con l’aiuto di un collega scriviamo un prompt: quali versetti del Corano vietano il fumo. La pagina non si carica. Probabilmente perché sta leggendo il Corano, dice il collega. Invece è la connessione che non va. Riprovo con il telefono. La risposta arriva dopo alcuni secondi. Non è tanto importante la risposta, ma la velocità. Che non è la velocità con cui il sistema ha cercato tra le fonti, come avrebbe fatto lo studente seduto davanti a una commissione a cui è stata proposta la foto di un vulcano e che ha cinque minuti per frugare tra le sue conoscenze e organizzare una linea di collegamenti che va da Leopardi a Malcolm Lowry.
Il sistema semplicemente sa già le domande. Sa miliardi di domande. E per ogni domanda ha una risposta: clic clic clic zero uno zero uno uno zero zero dlin dlin dlin. Lo studente non può sapere miliardi di domande, nemmeno centinaia o decine di domande. Può soltanto allenarsi a dire ciò che nel colloquio ci si aspetta che dica. O almeno che dica qualcosa. Che non faccia scena muta. Perché il «silenzio ostinato» significa che il meccanismo si è inceppato.
3 settembre
I problemi più pressanti dell’istruzione all’inizio dell’anno scolastico: cambiare il nome (comunista) dell’esame di Stato ripristinando la tradizionale Maturità (chi non salta gentiliano è), la repressione delle/gli studenti che fanno scena muta all’orale della Maturità. Ma io leggo: chi non si presenta verrà bocciato. Se invece mi presento e rispondo a ogni domanda so di non sapere? Sai quanti ricorsi. Il quesito più urgente tuttavia è: se la/lo studente entra in classe con il cellulare in mano che si fa? wake me up when…
4 settembre
Il Ministero dell’Istruzione (e del Merito) ha pubblicato le «linee guida per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle Istituzioni scolastiche». Un preambolo ricorda che, secondo l’art. 33 della Costituzione: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento».
5 settembre
Ho fatto parte di commissioni dell’esame di Stato dal 1998, da interno e da esterno, il format con i quattro commissari esterni (quello che si chiamava ancora maturità, nel secolo scorso), il format con i commissari tutti interni, il format con la terza prova (e anche la quarta, nel liceo internazionale), il format con la tesina e quello con il colloquio, con le buste, senza le buste, solo il colloquio (ai tempi del covid), una volta sono stato anche a Rebibbia e un’altra volta ho dovuto rispondere alle domande dei carabinieri perché con il collega di elettronica ero stato accusato dalla presidente della commissione di avere rubato l’ordinanza ministeriale, e adesso mi dicono che per leggere quattro articoli di un decreto di Valditara dovrò sostenere un corso di formazione?
6 settembre
Repubblica dedica un paginone alle novità dell’esame di maturità. Quattro materie, quattro commissari, l’orale obbligatorio (finora era facoltativo), i 3 punti di bonus eccetera. Un trafiletto è dedicato a magnificare il colloquio basato sulla valutazione del «grado di autonomia raggiunto durante gli studi». Tra le righe il ministro Valditara, che è in carica da tre anni, definisce «strampalati» i collegamenti che nel colloquio dell’esame di stato le/gli studenti potevano trovare davanti all’immagine di un vulcano o di Guernica. Chissà perché proprio, Guernica?